venerdì 30 novembre 2007

ALL'ACCADEMIA DI MODENA LA CROCE DI NASSIRYA

Era stata costruita dai Lagunari e, nel trasferimento da una base all'altra, stava per andare distrutta: oggi, invece, la Croce lignea di Nassirya è stata ufficialmente collocata all'interno dell'Accademia Militare di Modena "a perenne ricordo dell'impegno e del sacrificio di soldati e civili italiani caduti nell'adempimento del dovere in terra irachena". Ha aggiunto il Generale Francesco Tarricone, Comandante dell'Accademia, "che valga come esempio e monito per le future generazioni di Ufficiali dell'Esercito e dei Carabinieri", che proprio a Modena cominciano la loro carriera in divisa. La Croce di Nassirya, alta più di tre metri, era stata sistemata dai Lagunari del Reggimento Serenissima all'ingresso della tenda adibita a cappella presso White Horse la prima base dei militari italiani a Nassirya. Con il trasferimento del Contingente a Camp Mittica la croce è finita in un deposito, insieme a tanti altri materiali diversi, con il rischio concreto che venisse danneggiata o andasse distrutta. E' stata quindi prelevata dagli uomini del Corpo Militare della Croce Rossa che l'hanno prima custodita in un container e poi ne hanno organizzato il trasferimento in Italia, con la collaborazione del Cappellano della Brigata Friuli. Lo scorso 12 marzo, durante una cerimonia nella Basilica della Santa Casa a Loreto, è stata consegnata all'Esercito che l'ha destinata all'Accademia di Modena. Oggi, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, presente il Sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi, c'é stata la cerimonia dello scoprimento della croce installata nel Tempio della Gloria del museo storico dell'Accademia.

LA KFOR SI RAFFORZA

La forza della NATO in Kosovo (KFOR) ha rinforzato i suoi effettivi nel nord della provincia, confinante con la Serbia, all'indomani dello scacco a Baden (in Austria) nei negoziati sullo statuto della provincia amministrata a partire dal 1999 dall'ONU. Un'unità di 90 soldati del Contingente USA in Kosovo ha preso ufficialmente quartiere nel campo di Nothing Hill con una breve cerimonia alla presenza del comandante della KFOR, il Generale francese Xavier Bout De Marnhac. La base di Nothing Hill è situata in montagna, vicino la città di Leposavic, a solo 17 km dalla frontiera con la Serbia.

giovedì 29 novembre 2007

IL GENERALE DI SQUADRA AEREA VINCENZO CAMPORINI NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

Il 29 novembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha nominato il Generale di Squadra Aerea Vincenzo Camporini nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa. Il Generale Camporini, che attualmente ricopre l'incarico di Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, subentrerà all’Ammiraglio Giampaolo Di Paola (al vertice della Difesa dal 10 marzo 2004) che di recente eletto presidente del Comitato Militare della NATO. L'avvicendamento è previsto per il giorno 12 febbraio 2008. Nato a Como il 21 giugno 1946, arruolato in Accademia Aeronautica nel 1965 con il Corso Drago III, il Generale Camporini ha terminato il corso di studi con il grado di Sottotenente nel 1969, conseguendo la laurea in Scienze Aeronautiche presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel 2004 si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università degli Studi di Trieste. Dopo il brevetto di Pilota Militare ha prestato servizio per molti anni come Pilota F104 Recce presso il 3° Stormo di Villafranca. Ha frequentato il NATO Defense College nel 1977 e nel grado di Tenente Colonnello ha comandato il 28° Gruppo di Villafranca dal 1979 al 1981. Dopo il Corso superiore di Guerra Aerea (1982), è stato assegnato allo Stato Maggiore Aeronautica dove, dal 1983 al 1985, è stato Aiutante di Volo del Capo di Stato Maggiore. Promosso Colonnello nel 1985, ha prestato servizio presso lo Stato Maggiore Aeronautica (4° Reparto Logistica, Ufficio Ricerca e Sviluppo dei Sistemi d'Arma). Nel 1988 ha assunto il comando del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare ed è stato il Rappresentante Italiano presso il Comitato Studi sulle Applicazioni Aerospaziali dell'Agard. In seguito, nuovamente allo Stato Maggiore è stato Capo Ufficio Sviluppo Tecnico dei nuovi sistemi d'arma, incluso l'Efa, e Rappresentante italiano nel Programma Naew. Da aprile 1993 ad aprile 1996, da Generale di Brigata, ha assunto l'incarico di Capo del 3° Reparto Piani, Operazioni, Addestramento e Cooperazione Internazionale dello Stato Maggiore Aeronautica. Dall’aprile 1996 ha assunto l'incarico di Ispettore dell'Aviazione per la Marina e dal novembre 1997, già promosso Generale di Divisione Aerea, al novembre 1998 è stato Ispettore per la Sicurezza del Volo. Successivamente ha retto l'Ufficio Generale di Politica Militare dello Stato Maggiore Difesa, poi ridenominato 3° Reparto Politica Militare e pianificazione. Da aprile 2001 a febbraio 2004 il Generale Camporini è stato Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa per diventare poi Presidente del Centro Alti Studi della Difesa (marzo 2004), incarico ricoperto fino a settembre 2006. Il 20 settembre 2006 il ha assunto l'incarico di Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare. Il Generale è Pilota con esperienza di volo su 24 differenti tipi di aeromobile, inclusi l'F104, il Tornado, l'AMX, velivoli da trasporto plurimotore ed elicotteri; al 31 dicembre 2006 ha effettuato oltre 2600 ore di volo. Nel 2007 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. I suoi riconoscimenti e decorazioni includono inoltre la Medaglia Militare Aeronautica di Lunga Navigazione Aerea (oro), la Medaglia Militare al Merito di Lungo Comando (oro), la Croce d’Oro per Anzianità di Servizio (40 anni), l’Onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Francese, la Medaglia Santos Dumont al Merito della Repubblica del Brasile, il Distintivo d'Onore di Ferito in Servizio e il Diploma Paul Tissandier rilasciato dalla FAI e della Decorazione d'Onore dello Sato Maggiore della Difesa. Il Generale Camporini è membro della Royal Aeronautical Society; è sposato con la signora Silvana e ha una figlia, Marta, e due nipoti.

mercoledì 28 novembre 2007

CELEBRATI I FUNERALI DEL MARESCIALLO CAPO DANIELE PALADINI

Alcune migliaia di persone hanno dato, a Novi Ligure, l’ultimo saluto al Maresciallo Capo del 2° Genio Pontieri di Piacenza Daniele Paladini, morto sabato 23 novembre 2007 in un attentato nei pressi di Kabul, in Afganistan. Gente commossa che ha affollato la chiesa della Collegiata della cittadina piemontese e anche la piazza antistante. Tutti si sono stretti intorno ad Alessandra Rizzo, vedova del Maresciallo Paladini e a tutti i familiari. Non era presente la figlia Ilaria. All’inizio della cerimonia, officiata da Monsignor Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare per l’Italia, e Monsignor Martino Canessa, vescovo di Tortona, è stato letto un messaggio del Papa, inviato dal Cardinale Tarcisio Bertone in cui si sottolinea che “si piange ancora un figlio caduto nel compimento generoso del proprio dovere”. Nell’omelia, invece, è stato sottolineato che il terrorismo, quasi impaurito dalla solidarietà, ha mostrato il suo volto e il disprezzo nei confronti della vita umana. “È morto, ha detto Monsignor Pelvi, un uomo coraggioso e generoso che ha dato la sua vita umile al servizio di chi è meno fortunato”. Al termine della cerimonia, un lungo applauso ha salutato l’uscita dalla chiesa della salma. Il Ministro Parisi e gli esponenti delle Forze Armate Italiane, che hanno partecipato alle esequie, hanno abbracciato la vedova, a cui è stato poi consegnato il Tricolore con cui era avvolta la bara. Prima di andare al cimitero di Novi Ligure, dove la salma di Paladini è stata tumulata, la vedova ha stretto la mano ad un Capitano dell’Esercito, Gianfranco Paglia, rimasto ferito a Mogadiscio ed ora su una sedia a rotelle.

lunedì 26 novembre 2007

LA SALMA DI DANIELE PALADINI E' RIENTRATA IN ITALIA

Il C130 con a bordo la salma del Maresciallo Capo Daniele Paladini è atterrato stamattina nel settore militare dell'aeroporto di Ciampino alle ore 01:40. Secondo quanto si è potuto apprendere all'Aeroporto di Ciampino, il C130 si è fermato davanti alla palazzina di rappresentanza. Qui era in attesa il carro funebre su cui, dopo la mesta operazione di trasporto dall'Hercules e il saluto commosso della vedova Alessandra e degli altri familiari, presenti Il Ministro Parisi e i vertici militari, è stata caricata la bara del maresciallo capo Paladini, avvolta nella bandiera tricolore. A rendere gli onori militari, una rappresentanza dell'esercito in armi; quando la bara è stata estratta dal portellone sono risuonate le note del 'silenzio'. Nel volo di ritorno dall'Afghanistan in Italia, la salma è stata accompagnata dal generale Mauro Del Vecchio, comandante del COI (Comando Operativo di Vertice Interforze). Sul corpo del sottufficiale verrà effettuato oggi l'esame autoptico disposto dal Procuratore Aggiunto di Roma Franco Ionta, nell'ambito del procedimento aperto per strage con finalità di terrorismo. L'autopsia sarà eseguita presso l'Istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza di Roma.

domenica 25 novembre 2007

ATTENTATO IN AFGHANISTAN: MUORE MILITARE ITALIANO

Un militare italiano ucciso e altri tre feriti. Tragico il bilancio di un attentato suicida durante la cerimonia di inaugurazione di un ponte costruito grazie al contributo degli Ingegneri Italiani. La vittima è Daniele Paladini, 35 anni, Maresciallo Capo dell'Esercito, del 2° Reggimento Pontieri di Piacenza. L'esplosione ha causato anche una strage fra i numerosi bambini che erano presenti alla cerimonia: dei nove civili afghani uccisi dall'esplosione, sei sono bimbi. L'attacco, avvenuto a Paghman, a una quindicina di chilometri dalla capitale Kabul, è stato rivendicato dai Talebani. Un portavoce degli studenti coranici, Zabihullah Mujahed, aveva addirittura parlato di quattro soldati italiani uccisi, circostanza questa ovviamente non confermata (i Talebani sono soliti amplificare, a scopo di propaganda, gli effetti delle loro azioni). Mujahed, che parlava via telefono satellitare da un'ignota località, ha precisato che il kamikaze apparteneva al proprio movimento. Secondo gli investigatori è probabile che l'attentatore fosse pakistano. Sulla matrice c'è il massimo riserbo e la rivendicazione è tuttora al vaglio degli esperti. Chi sta indagando si limita a sottolineare che un attentato di queste dimensioni era molto tempo che non si registrava nell'area di Kabul, dove sarebbe in atto una sorta di tregua conseguente all'apertura di canali di dialogo tra esponenti del governo locale e alcuni leader taleban. Circostanza, questa, insieme alla tecnica stessa dell'attentato, che "farebbe ipotizzare, secondo una fonte, una regia vicina ad Al Qaeda". Daniele Paladini era Maresciallo Capo dell'Esercito, del 2° Reggimento Pontieri di Piacenza. Non sono in pericolo di vita gli altri militari colpiti (il Capitano Salvatore Di Bartolo, dell'11° Reparto Infrastrutture di Messina; il capitano Stefano Ferrari, del 2° reggimento Pontieri di Piacenza; il Caporalmaggiore Scelto Andrea Bariani, del 5° Reggimento Alpini di Vipiteno), uno con ferite da schegge al volto (in questo caso ci sono timori per possibili conseguenze alla vista), un altro alla gamba e il terzo con una frattura scomposta al braccio destro ed altre lesioni. I soldati del Contingente Italiano erano intervenuti alla cerimonia con il preciso compito di garantire l'ordine pubblico. L'attentatore suicida si è fatto esplodere alle 09:52 locali, le 06:22 in Italia. Era stato visto dagli stessi militari mentre cercava di risalire a piedi il greto del fiume su cui sorge il nuovo ponte ed è stato intercettato prima che raggiungesse il punto in cui si concentrava il grosso della folla. Alla vista dei militari, da quanto si è appreso, si sarebbe fatto esplodere, coinvolgendo nella deflagrazione le persone che si trovavano in quel momento più vicine a lui. L'intervento dei soldati, che ha impedito al terrorista di raggiungere il centro del ponte, ha evitato che l'attentato causasse una vera e propria carneficina. Tutti i feriti sono stati evacuati con gli elicotteri dell'ISAF e sono stati trasportati negli ospedali della zona. Immediate sono state le reazioni del mondo politico. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha sottolineato che "l'eroico sacrificio del maresciallo capo Daniele Paladini, caduto in Afghanistan per impedire che il gesto ignobile di un kamikaze provocasse danni ancora più gravi tra la popolazione civile, è in questo momento il mio pensiero più forte e doloroso". All'aeroporto militare di Abu Dhabi Prodi ha accolto i tre militari feriti nell'attentato. Il Capitano Salvatore di Bartolo, il Capitano Stefano Ferrari e il Caporalmaggiore Scelto Andrea Bariani, sono atterrati in serata su un C130 dell'Aeronautica Militare all'aeroporto di Al Bateerod e ripartiranno con un Falcon alla volta dell'Italia. La task force di stanza ad Abu Dhabi serve come supporto logistico e scalo medico per il nostro contingente in Afghanistan. Per Prodi è l'inizio di un viaggio di Stato negli Emirati Arabi.