mercoledì 8 agosto 2007

PARACADUTISTA DI LEVA MUORE NELLO SPEGNIMENTO DI UN INCENDIO

Cosenza-Era intervenuto, coraggiosamente e senza risparmiarsi, per spegnere l'incendio che minacciava il terreno agricolo di proprietà della famiglia, poi si è sentito male probabilmente a causa delle esalazioni di fumo ed è stato avvolto dalle fiamme che lo hanno carbonizzato. E' morto così Eugenio Nigro, 21 anni, militare che prestava servizio al Centro di addestramento di paracadutismo della Folgore. Suonava nella banda. Si trovava in licenza da pochi giorni, avrebbe dovuto trascorrere qualche giorno , ma si è trovato in una situazione impossbile.Le fiamme iniziano a svilupparsi nel primo pomeriggio sul costone opposto della collina. Eugenio Nigro interviene insieme al padre Salvatore, allo zio e al cugino per arginare il rogo prima che giunga alle piante di ulivo che si trovano sui terreni di loro proprietà. Il vento cambia improvvisamente e si avvicina con rapidità al campo agricolo. I quattro lavorano a gran ritmo, sparsi per un intervento più efficace. Ogni tanto alzano lo sguardo per controllare che tutto proceda bene. Ad un certo punto, però, all'ennesimo sguardo, spuntano solo tre teste. Eugenio non si vede. Iniziano a chiamarlo ad alta voce, ad urlare il suo nome, ma lui non risponde. Intanto l'incendio avanza impietoso. Parte l'allarme e le ricerche si fanno sempre più convulse fino a quando il suo corpo viene trovato in mezzo alle fiamme. Ha ancora le mani vicino al viso come in un ultimo, disperato, tentativo di pararsi dal fuoco. Quando, dopo molte ore, i vigili del fuoco con l'ausilio dei mezzi aerei riescono a spegnere il rogo lì intorno e si avvicinano, la scena è orribile. Il corpo del giovane è carbonizzato, in mezzo a quegli alberi che avrebbe voluto salvare. "Era entusiasta della vita militare. Aveva partecipato all'ultimo concorso per accedere alla scuola Sottufficiali dell'Esercito ed era in attesa dei risultati", dice l'addetto stampa del Centro, il Ten. Roberto Pagni. Terminati gli studi di Ragioneria, aveva seguito una vecchia passione, decidendo di partire volontario nei paracadutisti. Ma Eugenio aveva anche una sorpresa in serbo per la famiglia: si sarebbe presto iscritto a Economia e commercio. "Oltre all'incolmabile vuoto che il caporale Nigro lascia per la sua famiglia, grande è il cordoglio di tutto il personale del Capar - dice il ten Pagni- il Comandante e tutti i suoi paracadutisti esprimono, oltre al dolore per la perdita del collega, il loro sentimento di vicinanza alla famiglia Nigro"

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