venerdì 29 febbraio 2008

NAVE ETNA E NAVE BORSINI GIUNTE A KUWAIT CITY

Nella prima mattinata del 27 febbraio la Rifornitrice di Squadra Etna e il Pattugliatore Comandante Borsini sono giunte nel porto di Kuwait City, tappa di fondamentale importanza per le attività legate alla Cmpagna Navale Medal '08. La sosta in Kuwait è l’occasione per permettere l’incontro da parte del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa, con le massime autorità militari e civili locali. Durante i giorni della sosta sono previste una serie di attività a cui prenderanno parte il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, il Comandante del Gruppo Navale, Capitano di Vascello Giorgio Gomma, e gli equipaggi delle due navi.

26 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE VISITA I MILITARI AD HERAT

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini, è atterrato all’Aeroporto Militare di Herat, per la sua prima visita ufficiale di due giorni al Contingente Italiano impiegato nella Missione ISAF nella regione ovest dell’Afghanistan. Il Capo di Stato Maggiore, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Afghanistan, Ettore Francesco Sequi e dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze Generale di Corpo d’Armata Mauro Del Vecchio è stato accolto dal Comandante del Regional Command West, Generale di Divisione Fausto Macor. Il primo impegno presso il Provincial Reconstruction Team di Herat, unità di uomini e donne dell’Esercito Italiano che opera con il Gruppo di Cooperazione Civile-Militare in sinergia con la delegazione civile del Ministero degli Affari Esteri Italiano presente in Herat. Questo inverno, il più rigido degli ultimi venti anni, ha determinato uno sforzo senza precedenti del Provincial Reconstruction Team italiano: il Colonnello Massimo Bettini, Comandante dell’Unità, ha nella fattispecie descritto le opere e le iniziative attuate per alleviare la popolazione afgana afflitta dagli effetti del rigore invernale ed i progetti in atto per prevenire le eventuali ripercussioni conseguenti allo scioglimento delle nevi ed all'innalzamento del regime idrico dei fiumi. Dopo una visita nel distretto di Farah dove opera il Provincial Reconstruction Team americano, il Generale Camporini ha fatto quindi rientro nella base aeroportuale di Herat, sede del Forward Support Group e del Comando del Regional Command West ed ha tenuto un discorso di fronte ai militari italiani, esprimendo la propria ammirazione e gratitudine per il loro operato e rivolgendo un sincero ringraziamento alle loro famiglie che sostengono dall’Italia un comprensibile e duro sacrificio. Infine, prima di lasciare Herat, il Capo di Stato Maggiore ha rivolto ai militari italiani l’incoraggiamento a continuare con la stessa determinazione ed entusiasmo nell'importante attività di sostegno del popolo afgano, attività riconosciuta ed apprezzata da tutta l’Italia.

26 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA VISITA I MILITARI DELL'ISAF

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini ha visitato i militari italiani del Contingente schierato a Kabul. Accompagnato dall’Ambasciatore italiano in Afghanistan, Ettore Sequi, e dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Mauro Del Vecchio, il Generale Camporini ha dapprima incontrato a Camp Invicta i militari di ITALFOR XVII, unità attualmente costituita dal 2° Reggimento Alpini e comandata dal Colonnello Risi, alla presenza del Generale Primiceri Italian Senior Officer. La visita è poi proseguita presso la base della Task-Force Surobi, composta da personale del 4° Alpini Paracadutisti e del 185° Reggimento Acquisitori Obiettivi della Folgore, dove è stata scoperta una lapide in memoria del 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, caduto il 13 febbraio 2008 nella zona orientale di Kabul, in un attacco ad una pattuglia italiana che aveva appena terminato la distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione locale. Il Generale Camporini ha concluso il proprio tour a Kabul recandosi a Camp Warehouse, sede del Regional Command Capital, il comando multinazionale di ISAF responsabile per la regione di Kabul guidato dal Generale Bonato. Rivolgendosi ai militari delle quattro Forze Armate incontrati durante la giornata, il Generale Camporini ha espresso a nome del Paese grande soddisfazione e riconoscenza per i risultati conseguiti in terra afgana, in un contesto assai delicato ed impegnativo sia dal punto di vista militare che sociale.

LA MEDAL '08 APPRODA NEL GOLFO PERSICO

La Campagna Navale Medal ’08, che vede impegnate Nave Etna e Nave Comandante Borsini, è entrata nel vivo delle sue attività: dopo tre settimane di presenza e sorveglianza marittima in Mediterraneo ed in Mar Rosso è giunta nel Golfo Persico. Il Gruppo Navale, comandato dal Capitano di Vascello Giorgio Gomma, ha svolto una esercitazione con il Pattugliatore Masnoor della Marina Reale Omanita, eseguendo manovre cinematiche in formazione ravvicinata e una esercitazione di scambio tracce per la compilazione della situazione di superficie. Una dimostrazione di boarding effettuata sull’Unità Omanita ha avuto un ottimo ritorno addestrativo e ha riscosso un ampio consenso da parte dell’equipaggio del Masnoor. L’attività bilaterale con le Unità estere ha il duplice obiettivo di mantenere elevato il livello addestrativo e di rafforzare il dialogo e l’interoperabilità con le marine dei paesi di quello che viene definito Mediterraneo Allargato. La capacità di poter operare in contesti marittimi diversificati, il contributo all’azione di deterrenza verso fenomeni illegali, il supporto alle attività commerciali ed industriali e la promozione delle iniziative di cooperazione, sono gli obiettivi che Nave Etna e Nave Comandante Borsini stanno attualmente perseguendo nelle acque del Golfo Persico: compiti che gli uomini e le donne del Gruppo Navale assolvono quotidianamente animati da forte senso del dovere coerentemente con le migliori tradizioni della Marina Militare.

23 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE IN VISITA AL CONTINGENTE ITALIANO IN LIBANO

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Vincenzo Camporini, accompagnato dal Generale di Corpo d’Armata Mauro Del Vecchio, Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze Difesa, ha fatto visita al Contingente Italiano in Libano. Ad accoglierlo, nella Base di Naqoura, presso il Comando UNIFIL, era presente il Colonnello Gerardo Restaino, Comandante della componente nazionale. Nel corso dell’incontro con il Comandante della Forza, Generale di Divisione Claudio Graziano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha avuto modo di ricevere il quadro di situazione sui compiti e sullo sviluppo attuale della missione. Successivamente, il Generale Camporini si è recato nella Base di Shama, ove è stato accolto dal Generale di Brigata Paolo Ruggiero, Comandante della Joint Task Force Lebanon Sector West attualmente su base 132ª Brigata Corazzata Ariete. Dopo l’incontro con i militari del 3° Reggimento Savoia Cavalleria, del 10° Reggimento Genio Guastatori Ariete e del 6° Reggimento di Manovra, la visita è proseguita nella Base di Marakah, sede dell’11° Reggimento Bersaglieri, dove il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha potuto assistere ad un’attività CIMIC del Contingente, presenziando alla donazione di quattro generatori di energia elettrica alle municipalità di Aytit, Qana, Mahrouna e Kafra , alla presenza dei rispettivi Sindaci e di altre Autorità locali. Infine, ha raggiunto Tibnin, sede del Comando della Joint Task Force Lebanon, costituita da circa 2200 militari italiani ai quali si uniscono i contingenti di Francia, Ghana, Corea del Sud e Slovenia. Qui, a cura del Generale Ruggiero, gli sono state illustrate le attività operative, logistiche e umanitarie in atto nel settore di responsabilità. Nel rivolgersi poi ai militari del Contingente, il Generale Camporini ha voluto manifestare il proprio ringraziamento per l’opera svolta, affermando che “tutto il Paese segue con attenzione ed affetto il vostro impegno e sacrificio, dove riuscite a coniugare competenza tecnica e straordinaria capacità di relazioni con la popolazione libanese”. Soffermandosi poi sulla nobiltà della missione e di come i soldati italiani sappiano interpretarla quotidianamente, il Generale Camporini ha rivolto un pensiero alle famiglie dei militari che “condividono ansie e sacrifici dei loro congiunti, per il delicato e difficile lavoro da loro svolto”.