venerdì 29 febbraio 2008

26 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE VISITA I MILITARI AD HERAT

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini, è atterrato all’Aeroporto Militare di Herat, per la sua prima visita ufficiale di due giorni al Contingente Italiano impiegato nella Missione ISAF nella regione ovest dell’Afghanistan. Il Capo di Stato Maggiore, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Afghanistan, Ettore Francesco Sequi e dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze Generale di Corpo d’Armata Mauro Del Vecchio è stato accolto dal Comandante del Regional Command West, Generale di Divisione Fausto Macor. Il primo impegno presso il Provincial Reconstruction Team di Herat, unità di uomini e donne dell’Esercito Italiano che opera con il Gruppo di Cooperazione Civile-Militare in sinergia con la delegazione civile del Ministero degli Affari Esteri Italiano presente in Herat. Questo inverno, il più rigido degli ultimi venti anni, ha determinato uno sforzo senza precedenti del Provincial Reconstruction Team italiano: il Colonnello Massimo Bettini, Comandante dell’Unità, ha nella fattispecie descritto le opere e le iniziative attuate per alleviare la popolazione afgana afflitta dagli effetti del rigore invernale ed i progetti in atto per prevenire le eventuali ripercussioni conseguenti allo scioglimento delle nevi ed all'innalzamento del regime idrico dei fiumi. Dopo una visita nel distretto di Farah dove opera il Provincial Reconstruction Team americano, il Generale Camporini ha fatto quindi rientro nella base aeroportuale di Herat, sede del Forward Support Group e del Comando del Regional Command West ed ha tenuto un discorso di fronte ai militari italiani, esprimendo la propria ammirazione e gratitudine per il loro operato e rivolgendo un sincero ringraziamento alle loro famiglie che sostengono dall’Italia un comprensibile e duro sacrificio. Infine, prima di lasciare Herat, il Capo di Stato Maggiore ha rivolto ai militari italiani l’incoraggiamento a continuare con la stessa determinazione ed entusiasmo nell'importante attività di sostegno del popolo afgano, attività riconosciuta ed apprezzata da tutta l’Italia.

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