venerdì 15 febbraio 2008

NAPOLITANO RENDE OMAGGIO ALLA SALMA DI PEZZULO

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al rientro da Milano, ha reso omaggio, nella camera funeraria dell'Aeroporto di Ciampino, alla salma del 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, deceduto a seguito di un attacco terroristico in Afghanistan, mentre assolveva ai suoi doveri nell'ambito della Missione ISAF, in uno dei momenti delicati dell'impegno italiano per la ricostruzione civile del paese. Successivamente il Presidente Napolitano si è recato al Policlinico Militare del Celio dove ha visitato il Maresciallo Enrico Mercuri, rimasto ferito nella stessa circostanza, e incontrato i familiari. In seguito, un Picchetto d'Onore ha salutato nuovamente la salma del caduto, prima di essere trasferita a Oderzo, luogo di residenza di Pezzulo, dove si terranno sabato i funerali.

BEN QUINDICI PROIETTILI HANNO RAGGIUNTO IL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO

Il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo è stato raggiunto da almeno quindici colpi d’arma da fuoco tutti mortali. Lo ha accertato l’autopsia svoltasi nell’istituto di medicina legale di Roma. L’accertamento, affidato al Dottor Carella, è cominciato alle ore 08:00 e si è concluso verso le 13:00. Il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, secondo quanto accertato dall’autopsia eseguita dal Dottor Carella, è deceduto sotto una vera e propria pioggia di fuoco. I proiettili hanno trapassato il corpo e sono poi fuoriusciti. I risultati dell’accertamento sono stati poi comunicati al Procuratore Aggiunto Franco Ionta titolare, insieme con il Sostituto Giancarlo Amato, dell’inchiesta giudiziaria.

GIUNTA IN ITALIA LA SALMA DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO

Il C130 dell’Aeronautica Militare con a bordo la salma del 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, è atterrato all’Aeroporto Militare di Ciampino poco dopo la mezzanotte, tra giovedì 14 febbraio e venerdì 15 febbraio. La bara, avvolta nel Tricolore, è stata accompagnata nel mesto viaggio di rientro in Italia dal Generale Mauro del Vecchio, Capo del Comando Operativo di Vertice Interforze. Ad attenderlo i famigliari del Sottufficiale, il Ministro della Difesa Arturo Parisi, Fausto Bertinotti e autorità militari. Dopo il triste saluto al feretro e gli onori militari, la bara è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Roma per l’esame autoptico. “Papà era in Afghanistan per portare la pace e non è la prima volta che andava all’estero: tutti i giorni ci mandava le foto di quello che faceva con i bambini nelle scuole che ricostruivano”. Sono le parole di Giusy Pezzulo, figlia diciottenne del Maresciallo morto. La ragazza ricorda che il padre “aveva scelto di far parte di un Reparto dell’Esercito che si occupa di ricostruire, ed era orgoglioso di quello che faceva. Credeva fino in fondo al suo lavoro, sottolinea, mettendo al servizio dello Stato e della Patria la propria vita”.

giovedì 14 febbraio 2008

IN VIAGGIO PER L'ITALIA LA SALMA DI GIOVANNI PEZZULO

L'ultimo saluto del Contingente Italiano in Afghanistan al 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, è avvenuto sotto la neve di Kabul. Subito dopo la commossa cerimonia di commiato, l'aereo militare che riporta in Italia il feretro del Sottufficiale ucciso è partito alla volta di Ciampino, dove arriverà nella serata. Alla cerimonia a Kabul erano presenti, commossi, alcuni dei suoi commilitoni (gli altri gli avevano reso omaggio prima a Camp Invicta, il quartier generale italiano) e i suoi comandanti: il Generale Federico Bonato e il Colonnello Michele Risi. Nella camera ardente allestita all'interno dell'hangar, a ridosso della pista, c'è stato giusto il tempo della benedizione della salma da parte del Cappellano del Contingente, Don Marco Galanti. Qualche minuto di raccoglimento e poi la bara, avvolta nel Tricolore, è stata portata a spalla per 500 metri lungo la pista, fino al C130 dell'Aeronautica predisposto per il ritorno in Italia.

TORNA IN ITALIA IL MILITARE FERITO IN AFGHANISTAN

Il C130 dell'Aeronautica mobilitato per rimpatriare il Maresciallo Enrico Mercuri, ferito ieri in Afghanistan, è decollato poco fa dall'Aeroporto Militare di Kabul: dopo un probabile scalo negli Emirati Arabi Uniti, il Sottufficiale giungerà a Ciampino in serata. "Sta bene", assicura chi l'ha visto. Mercuri, che è stato sottoposto a un intervento chirurgico per una ferita a una gamba, è giunto in aeroporto con un elicottero francese direttamente dall'Ospedale di Camp Warehouse, a Kabul, dove è stato ricoverato subito dopo lo scontro a fuoco. E' sceso dall'elicottero su una barella portata da quattro militari e, dopo essere stato trasferito su un altro lettino, è stato messo a bordo del C130. A bordo del velivolo sarà assistito dal Capitano Medico dell'Aeronautica Giuseppe Stella, un Ufficiale esperto, reduce di Nassiriya. Durante il rapido trasferimento tra i velivoli Mercuri è stato salutato, tra gli altri, dall'Ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Sequi, con cui ha scambiato qualche rapida battuta.

ITALIANI, ESPONETE IL TRICOLORE ALLE VOSTRE FINESTRE!

Si svolgeranno sabato nel Duomo di Oderzo, provincia di Treviso, con inizio alle ore 10:30, le esequie di Giovanni Pezzulo, il 1° Maresciallo del CIMIC Group South ucciso in Afghanistan mercoledì scorso. È quanto ha fatto sapere il Parroco di Oderzo, Monsignor Piersante Dametto. I familiari di Giovanni Pezzulo avrebbero avanzato la proposta, rivolta a chiunque lo vorrà, di esporre, come gesto di solidarietà, un Tricolore alla finestra. Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia. Questo, è stato anche spiegato, per il forte attaccamento e sentimento di fierezza che il 1° Maresciallo nutriva nei confronti della Bandiera italiana sia in Patria sia durante le missioni all'estero. Un sentimento di appartenenza e di fierezza che rende onore ancor di più al 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo. Oggi pomeriggio, intanto, il fratello di Giovanni Pezzulo, Salvatore, partirà alle ore 14:00 alla volta dell’aeroporto di Ciampino a bordo dell'aereo militare che l'Esercito ha messo a disposizione da Treviso, dove attenderà l’arrivo dell’aereo con la salma del fratello che giungerà alle 22:30. Salvatore, che abita a Carinola e fa il Poliziotto della Stradale a Mondragone, sul litorale domizio, insieme agli altri fratelli del soldato aveva raggiunto nella notte l'abitazione della cognata a Oderzo. Lo accompagnerà nel viaggio verso Ciampino un collega della vittima, con il quale condivideva una amicizia molto stretta. Altre tre fratelli di Giovanni, giungeranno a Ciampino direttamente da Carinola. La moglie e la figlia di Pezzulo rimarranno invece nella loro abitazione di Oderzo. Dopo il rientro della salma a Ciampino, la salma sarà portata già nel pomeriggio di domani nella Caserma Fiore di Motta di Livenza, sede del Comando CIMICc, dove si sta già allestendo la camera ardente.

GIOVANNI PEZZULO: SCAMPATO ALLA STRAGE DI NASSIRYA

Il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, il 12 novembre 2003 scampò alla strage di a Nassiriya in Iraq: "Era a 50 metri dall’esplosione", ha raccontato un amico. In Afghanistan era distaccato nella FOB (Forward Operating Base), la base operativa avanzata di Surobi, a una trentina di chilometri a ovest di Kabul, sulla strada per Jalalabad. Un fortino in una zona considerata nevralgica e anche molto pericolosa. Questo isolato avamposto è retto, a turno, dai militari del Paese che hanno il comando della ;issione ISAF nella regione (adesso, l’Italia) ed è attualmente presidiato da uomini del CIMIC, del 185º Reggimento della Folgore e da Alpini Paracadutisti, cioè i Rangers di cui fa parte il Maresciallo Enrico Mercuri, rimasto lievemente ferito. Il fortino di Surobi è considerato dall’ISAF molto importante perchè strategico per il controllo della provincia di Kapisa, dove si trovano gruppi di talebani. E per un efficace controllo del territorio, l’attività umanitaria svolta dal reparto di cui faceva parte Pezzulo è considerata fondamentale in quanto consente di ottenere la fiducia della popolazione.

mercoledì 13 febbraio 2008

CORDOGLIO DEL MINISTRO PARISI PER LA MORTE DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO

Il Ministro della Difesa, Onorevole Arturo Parisi, a seguito del decesso in Afghanistan del Primo Maresciallo Giovanni Pezzulo e del ferimento di un secondo Sottufficiale, ha inviato al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Fabrizio Castagnetti, il seguente telegramma:
"LA NOTIZIA DELLA MORTE DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO, AVVENUTA QUESTA MATTINA IN AFGHANISTAN DURANTE UNO SCONTRO A FUOCO CON ELEMENTI OSTILI, MI HA PROFONDAMENTE COLPITO.NELLA DOLOROSA CIRCOSTANZA, LA PREGO DI ACCOGLIERE I SENTIMENTI DI SINCERO CORDOGLIO DELLE FORZE ARMATE E LA MIA SENTITA PERSONALE PARTECIPAZIONE AL GRAVE LUTTO CHE HA COLPITO L'ESERCITO.VOGLIA FAR PERVENIRE AL SOTTUFFICIALE RIMASTO FERITO NELL'AGGUATO GLI AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE ED AI SUOI FAMIGLIARI LA MIA PARTICOLARE VICINANZA".
Il Ministro Parisi ha inoltre inviato alla moglie del 1° Maresciallo Pezzulo il seguente telegramma:
"UNITAMENTE A TUTTO IL PERSONALE DELLE FORZE ARMATE, CHE SI STRINGE A VOI IN QUESTO DOLOROSISSIMO MOMENTO, PARTECIPO CON PROFONDA COMMOZIONE AL GRAVE LUTTO CHE HA COLPITO LA SUA FAMIGLIA. IL SUO CONSORTE, GENEROSAMENTE IMPEGNATO IN UNA MISSIONE DI GRANDE VALORE UMANITARIO, RIMARRA' PER SEMPRE NEL RICORDO DI CHI CREDE NELLA PACE E NELLA SOLIDARIETA' TRA I POPOLI. VOGLIA ACCOGLIERE L'ESPRESSIONE DELLE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE".

MILITARE CADUTO IN AFGHANISTAN: E' IL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO

Roma, 13 febbraio 2008. Nella mattina di oggi, è caduto il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo a causa di elementi armati ostili che hanno esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro il personale del Contingente Nazionale. I soldati erano impegnati in attività di cooperazione civile e militare di sostegno sanitario della popolazione nei pressi del villaggio di Rudbar, nella Uzbeen Valley. A seguito dello scontro è rimasto leggermente ferito un altro militare.Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d'Armata Fabrizio Castagnetti e la Forza Armata tutta esprimono il più profondo cordoglio ai familiari del defunto e auguri di pronta guarigione al militare ferito.

MILITARE ITALIANO UCCISO IN COMBATTIMENTO VICINO KABUL

Un militare italiano è stato ucciso e un altro è rimasto ferito quando sono stati sparati dei colpi contro la loro Task Force, che era impegnata in un’attività di tipo sanitario a sostegno della popolazione, riferisce una nota dello Stato Maggiore della Difesa. "Nel pomeriggio di oggi alle ore 15:00 locali (11:30 ora italiana) nella valle di Uzeebin nei pressi della località di Rudbar, nella zona di responsabilità italiana a circa 60 km della capitale Kabul, militari italiani della Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione, sono stati fatti segno di alcuni colpi di arma da fuoco portati da parte di elementi armati ostili a cui i militari italiani hanno risposto", dice la nota. "A seguito dello scontro è deceduto un militare italiano mentre un secondo risulta leggermente ferito", prosegue la nota, precisando che è in corso l’evacuazione medica presso l’ospedale militare francese a Camp Warehouse, a Kabul. Al momento non si hanno altri dettagli. "Il nostro militare era impegnato in una delle missioni caratteristiche che si fanno in Afghanistan, cioè quella di porre sotto controllo la ricostruzione della società civile", ha commentato il Presidente del Consiglio uscente, Romano Prodi, a margine di una commemorazione. "Purtroppo è stato colpito improvvisamente, proditoriamente, cioè non è stata una battaglia, è stato colpito mentre esercitava questa funzione. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi cari", ha aggiunto Prodi, precisando che quella in Afghanistan "è una missione che abbiamo deciso di portare avanti perché ha un obiettivo di lungo periodo". L’Italia ha circa 2200 militari in Afghanistan tra la zona di Kabul e la Regione Ovest, entrambe sotto responsabilità italiana.

ATTIVITA' UMANITARIA DEL REGIONAL COMMAND WEST

Un team di dottori afgani coordinati dal Direttore del Dipartimento Sanitario Locale, Ghulam Sayed Rashed, ricevono all'Aeroporto di Herat, all'interno della base militare del Regional Command West, un importante carico di medicinali e materiali sanitari destinati agli ospedali cittadini. L'importante donazione (circa 1,5 t di medicinali, coperte e materassi per degenza ospedaliera) è giunta ad Herat nel primo pomeriggio su un aereo militare di ISAF C130J. Le operazioni di scarico attuate dal personale ISAF operante presso l'aeroporto militare di Herat ed il trasbordo su autocarri civili messi a disposizione dal dipartimento sanitario locale hanno consentito una celere consegna del materiale presso gli ospedali civili. Inoltre, un team di dottori dell'Esercito Nazionale Afgano supportati dallo staff medico del Comando Italo-Spagnolo di ISAF nell'Afghanistan Occidentale ha operato più di 200 visite nel villaggio rurale di Taryak, a circa 8 km da Herat.

martedì 12 febbraio 2008

PASSAGIO DI CONSEGNE ALLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

Alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Ministro della Difesa Arturo Parisi ha partecipato alla cerimonia per il passaggio di consegne nella carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa, tra l’Ammiraglio Giampaolo Di Paola uscente e il Generale di Brigata Aerea Vincenzo Camporini subentrante. Alla manifestazione, che si è tenuta oggi presso la Caserma Salvo D’Acquisto, sede del Comando delle Unità Mobili e Specializzate Carabinieri Palidoro, erano presenti numerose autorità politiche, civili, religiose e militari.

PRECIPITA F16 DELL'AERONAUTICA MILITARE: SALVO IL PILOTA

Un caccia F16 italiano è precipitato nel mare trapanese, al largo della Sicilia. Il Pilota è stato tratto in salvo da una motovedetta delle Capitanerie di Porto. Si tratta del Maggiore Maurizio De Angelis, originario di Isernia e in servizio al 37° Stormo di Trapani. All'Aeronautica viene definito un pilota esperto. Poco dopo essere scattate la ricerche, De Angelis, che aveva azionato il sistema di espulsione dal velivolo ed era ammarato con il paracadute, è stato individuato da un elicottero dell'Aeronautica, appositamente equipaggiato per l'attività di ricerca e soccorso; quindi è stato raggiunto e prelevato da una motovedetta della Guardia costiera di Trapani.