giovedì 8 novembre 2007

PREMIO PER LA PACE AL GENERALE FIORAVANTI

Il comandante della Brigata Paracadutisti Folgore, il generale Maurizio Fioravanti, sarà insignito domenica prossima del Premio per la Pace nel corso della XXVª Giornata che si svolgera a Pistoia. Il riconoscimento va a premiare l’attività svolta dai paracadutisti nelle missioni di peacekeaping di questi anni ed in particolare per l’attività di Leonte 2 in Libano. I premi saranno conferiti anche al cardinale Claudio Hummes, al professor Alexander Stal’nov, all’Associazione Assistenza Spastici, all’Associazione Agata Smeralda, alla dottoressa Zang Xiaoming, alla fondazione Don Lorenzo Milani e a Maria Grasso Raciti, vedova del poliziotto ucciso allo stadio di Catania.La manifestazione prenderà avvio sabato sera nella cattedrale di San Zeno con un concerto e proseguirà domenica alla mattina e nel pomeriggio con le cerimonie per il Premio letterario La Pira e la consegna dei premi.

TREVISO: CADE ELICOTTERO USA

Un elicottero americano è caduto, per cause in corso di accertamento, nelle campagna trevigiana. Non si sa, al momento, se ci siano persone morte o ferite. L'elicottero era partito dalla base di Aviano. Il velivolo è caduto nei pressi di Santa Lucia di Piave, in una zona dove non ci sarebbero abitazioni. A bordo ci sarebbero state dieci persone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno immediatamente spento l'incendio e portato in salvo con l'elicottero i feriti. L'elicottero è caduto a circa 200 metri dal ponte dell'autostrada A27 che, a titolo precauzionale, é stato chiusa. Il velivolo è riverso nel greto del Piave. Sul posto sono giunti per i soccorsi sette elicotteri, tra cui quelli del Suem e dei vigili del fuoco. La zona è presidiata dai carabinieri del Comando provinciale di Treviso, coordinati dal col. Paolo Nardone. l'elicottero "Blackhawk" americano era in volo addestrativo ed è caduto nei pressi di Santa Lucia di Piave (Treviso). Sul velivolo - secondo quanto riferito da fonti italiane - vi erano undici militari americani. Era decollato dalla base Usaf friulana intorno alle 11:30 e, al momento dell' incidente stava sorvolando gli argini del fiume Piave. Sul luogo dell' incidente stanno arrivando tecnici ed esperti dell'Aeronautica militare americana, accompagnati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Pordenone. I militari statunitensi coinvolti nell'incidente dell'elicottero partito in volo di addestramento da Aviano (Pordenone) sono stati caricati sugli elicotteri dei soccorsi che poi sono atterrati sul ponte dell'autostrada A27 dove si trovano le ambulanze. I militari, secondo quanto si è appreso, sono stati portati nei nosocomi di Treviso e Conegliano, dove sono state attivate le procedure di soccorso del caso. Tutta la zona è presidiata dai carabinieri che impediscono ogni accesso all'area. Testimoni riferiscono di vedere il velivolo messo in obliquo e la coda alzata verso l'alto

L'AMMIRAGLIO DI PAOLA IN LIZZA COME CAPO DELLA NATO

Tre candidati si disputeranno mercoledì 14 novembre la poltrona di nuovo Capo del Comitato Militare della NATO, la più alta carica militare dell'Alleanza alla quale può aspirare un europeo: l'Italiano Giampaolo Di Paola, Ammiraglio; il Polacco Franciszek Gagor e lo Spagnolo Felix Sanz Roldan, entrambi Generali. "Il nuovo Capo del Comitato Militare sarà nominato mercoledì e rimpiazzerà l'attuale Presidente (il Canadese Ray Henault), al termine del suo mandato di tre anni", ha comunicato il Portavoce della NATO, James Appathurai, durante il consueto briefing settimanale con la stampa. Il Portavoce ha riferito i nomi in lizza, senza dare alcuna indicazione. L'elezione del nuovo Presidente del Comitato Militare spetta infatti ai Capi di Stato Maggiore dei 26 paesi membri riuniti nel Chiefs of Defense Staff, in cui è rappresentata anche la Francia. Il voto è segreto, pertanto le indicazioni arrivate dai singoli Stati membri potrebbero essere disattese nell'urna, e la nomina avviene a maggioranza.

9 NOVEMBRE: RICORDO DEI FATTI DELLA MELORIA

Domani, 9 Novembre 2007, saranno trascorsi 36 anni dalla tragedia della Meloria. Un C-130 britannico, decollato da Pisa poco prima, si inabissò all'alba con 46 Paracadutisti italiani, quasi tutti appartenenti alla leggendaria Compagnia Sesta Grifi, e 6 aviatori britannici.11 di loro non sono mai stati recuperati.Il C-130 era in formazione con altri 4 velivoli, per lanciare in Sardegna una task force impegnata nella Operazione Cold Stream. Alcuni giorni dopo l'inabissamento, perse la vita l'incursore Giannino Caria, che aveva speso tutte le energie durante le lunghe immersioni per il recupero dei Corpi.Una ferita sempre aperta e sempre sanguinante, quella che si è aperta quel giorno, con 46 Fratelli caduti senza avere mai avuto la certezza del motivo di un così repentino inabissamento.

mercoledì 7 novembre 2007

ATTERRATO LO SHUTTLE CON NESPOLI

Lo Shuttle Discovery con a bordo l'austronauta italiano Paolo Nespoli è atterrato puntualmente al Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral, in Florida alle 18,58 ora italiana. "Siamo arrivati in anticipo, funziona meglio delle normali compagnie aeree», è stato il primo commento della Nasa non appena la navetta ha toccato terra. Si concludono così con un pieno successo le missioni STS-120 dello Shuttle e la Missione europera-italiana Esperia (ESA-ASI), finalizzata all'attracco alla Stazione Spaziale Internazionale del nodo 2, realizzato da Thales Alenia Space (Joint Venture Thales-Finmeccanica). Grazie a questa mssione la Stazione spaziale Internazionale (ISS) è diventata più grande ed è ora più vicina alla configurazione definitiva. Nella storia dei 120 voli dello Shuttle, la navetta americana è atterrata per 66 volte nel Kennedy Space Center.

martedì 6 novembre 2007

RECENSIONE "IN PACE E IN GUERRA" DI ENRICO MANNUCCI

I mezzi d'informazione propongono quotidianamente scenari di guerra, convenzionale e non, che richiedono l'utilizzo di forze speciali e quelle di più vasto impiego. Questo libro presenta un quadro completo dei reparti destinati a intervenire con varie funzioni nei diversi teatri di operazione che la cronaca propone. L'autore ne descrive la storia e l'evoluzione nel tempo, la struttura e l'organizzazione, i particolari compiti operativi nei quali ciascuno viene impiegato, l'addestramento, le armi, le attrezzature, oltre agli episodi più significativi o particolarmente drammatici in cui essi sono stati coinvolti, dalla Bosnia al Kosovo, fino a Nassiriya.
Enrico Mannucci è nato a Firenze ed ha cominciato l'attività di giornalista a "Paese Sera". Ha poi scritto per "La Nazione", "Il Tirreno", "L'Europeo" e "Panorma". Collaborara al "Corriere della Sera" ed è autore di due biografie su Tommaso Besozzi ed Emilio Pucci.

RECENSIONE "NASSIRIYA LA VERA STORIA" DI LAO PETRILLI E VINCENZO SINAPI

Iraq, Antica Babilonia: la più discussa, la più impegnativa, la più cruenta missione italiana all'estero. Per tre anni e mezzo due inviati di guerra hanno raccolto informazioni da ogni fonte possibile, le hanno incrociate, verificate, discusse, mai soddisfatti della verità ufficiale o della versione più ovvia. Per tre anni e mezzo hanno accumulato notizie, documenti, testimonianze, dati e foto, sfidando diffidenze, silenzi, opacità, riserve. E il risultato è questo: molto, anzi quasi tutto è inedito in questo libro, il primo scritto a operazione conclusa. Un uomo ucciso senza che si dicesse in giro; un'ambulanza saltata in aria davanti alle linee degli italiani; le battaglie combattute e quelle soltanto sfiorate; i blitz pianificati per catturare terroristi sospetti; la crisi di Al Bathà, che ha rischiato di mandare tutto all'aria; gli attentati che hanno scandito la vita dei nostri soldati, dalla bomba che ne piegò le certezze ai razzi contro le basi del Dhi Qar; e ancora: le missioni segrete degli aerei spia, gli arsenali sequestrati, le mille insidie del redeployment, la ricostruzione, le odissee dei bambini malati portati in Italia. Insomma, tutto quello che non abbiamo letto (o abbiamo saputo solo in parte) nel racconto di chi era là, per capire, per testimoniare.
Lao Petrilli è nato a Roma nel 1971 e lavora dal 1994 a Radio Dimensione Suono. Ha seguito da invato le crisi nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq. Collaboratore dell'ANSA, de "La Stampa", "Il Riformista" e "Il tempo" è autore del libro "Embedded, a caccia di terroristi con i Marines".
Vincenzo Sinapo è nato nel 1963 ed è giornalista presso l'ANSA. Ha seguito i militari italiani a Timor Est, nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq, dove si è recato ben quindici volte, durante lo svolgimento di Antica Babilonia.

RECENSIONE "PEACE-KEEPING, PACE O GUERRA" DI BRUNO LOI

L'Italia è impegnata in missioni definite di pace, nell'ambito di coalizioni internazionali che tuttavia comportano l'uso delle armi e hanno registrato momenti anche duri di combattimento, benché l'attività italiana abbia sempre privilegiato l'aspetto umanitario, la diplomazia e i buoni rapporti con la popolazione. Durante l'Operazione Restore Hope in Somalia nel 1992, il contingente italiano svolse un ruolo fondamentale, iniziando l'opera di disarmo e di ricostruzione del tessuto amministrativo del paese. Il Generale Bruno Loi, Comandante della Missione Ibis, descrive in questo volume premesse, svolgimento e epilogo dell'intera vicenda, illuminandone aspetti rimasti fino a ora coperti da riserbo.
Bruno Loi è laureato in scienze strategiche. Ha lasciato l'Esercito dopo 44 anni di servizio con il grado di Tenente Generale. Ha frequentato l'Accademia Militare, la Scuola di Guerra Italiana e il Centro Alti Studi della Difesa. E' stato addetto militare e per la Difesa presso l'Ambasciata d'Italia a Parigi. Ha partecipato alle operazioni fuori area in Libano (1983), quale Comandante del Battaglione Paracadutisti di ITALCON, e in Somalia (1992-1993), quale Comanadante della Folgore e del Contingente Italiano. E' decorato di Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia.

RECENSIONE "NASSIRIYA" DI PINO AGNETTI

"Nassiriya" è il primo libro dedicato alla spedizione tricolore in Iraq. Fondendo in modo originale lo stile del reportage con quello del pamphlet, l'Autore affronta uno dopo l'altro i nodi principali dell'impegno italiano nel terribile dopoguerra iracheno: il carattere e lo scopo della missione, il comportamento sul campo dei nostri militari anche nelle situazioni di maggioe pericolo, il loro rapporto con la popolazione locale, la reazione dell'opinione pubblica italiana davanti al dramma dei nostri caduti e dei nostri connazionali sequestrati, gli ostacoli che ancora si frappongono alla definitiva rinascita dell'antica "Terra dei due fiumi". Il risultato è un racconto teso, emozionante, senza sconti per nessuno, mai tentato dalle sabbie mobili della retorica. E, ciò che più conta, con i piedi ben piantati sulla prima linea della guerra più difficile del nostro tempo: la guerra della pace e contro il Terrore. Emerge così nettamente la critica verso un tipo di informazione sempre più ideologizzata e militante. E contro il ricorrente autolesionismo di un Paese capace di reagire con straordinario slancio alle prove più dolorose, ma un attimo dopo pronto a paccarsi nuovamente offrendo così il fianco al nemico mortale che ci osserva nell'ombra.
Pino Agnetti è nato a Parma. Giornalista e scrittore, è l'unico reporter che ha seguito sul campo tutte le principali missioni italiane all'estero dell'ultimo decennio. Narratore anche per immagini, sua l'esposizione fotografica "Orizzonti di pace" tenutasi a Montecitorio, è editorialista di politica estera della "Gazzetta di Parma".

AFGHANISTAN, DISTRETTO DI FARAH: I TALEBANI ALL'ATTACCO

"Khaki Safed è caduto senza alcuna resistenza da parte delle forze afghane", ha dichiarato alla Reuters un componente del Consiglio Provinciale di Farah, Qadir Daqiq. La notizia è stata confermata dalla Polizia che ha rilevato la presenza di combattenti stranieri tra le fila talebane mentre fonti locali hanno riferito ieri sera che i talebani si sarebbero ritirati dal distretto dopo l'arrivo di una colonna di truppe afghane e alleate. Continuano invece a tacere le fonti italiane, a Roma come a Herat, benché l'offensiva talebana sia la più intensa mai registrata nel settore Ovest con almeno 700 guerriglieri mobilitati, forze superiori a quelle che la NATO e il Governo Afgano schierano a Farah. Proprio il ruolo delle forze italiane sembra essere al centro di polemiche per il blando supporto fornito agli Agenti di Polizia e alle truppe del 207° Corpo dell'Esercito, impegnati in prima linea ma dotati di armi ed equipaggiamenti troppo leggeri. Maolavi Yahya, Governatore del vicino Distretto di Delaram, ha riferito le lamentele per lo scarso coinvolgimento delle truppe alleate: "Gli abitanti sono risentiti perché le forze straniere non assistono le truppe afgane per riconquistare i distretti".

IL 4 NOVEMBRE NEI TEATRI OPERATIVI

Kosovo

Nel piazzale delle cerimonie della base militare italiana di Villaggio Italia, il Generale di Brigata Nicolò Falsaperna ha ricordato, assieme a tutte le rappresentanze delle Forze Armate presenti in Kosovo, la giornata delle Forze Armate. Il 4 novembre è il giorno del ricordo della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale e lo scopo è quello di non dimenticare il sacrificio dei quasi settecentomila giovani soldati morti per la nostra Patria. Anche quest'anno il Comandante della Brigata Multinazionale Ovest, Generale di Brigata Falsaperna, ha deposto una corona di alloro al monumento dedicato ai Caduti sito nel Piazzale delle Bandiere di Villaggio Italia.
Bosnia-Erzegovina
In occasione della giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, i militari italiani in Bosnia Erzegovina hanno reso omaggio ai caduti di tutte le guerre. Con una cerimonia semplice nella forma, ma sentita da tutti i partecipanti, il Rappresentante militare in Bosnia Eezegovina, Generale di Brigata dell'Esercito Sebastiano Ottavio Giangravè, unitamente al Comandante della EU Police Mission, Generale di Brigata dei Carabinieri Vincenzo Coppola, dopo la resa degli onori con un Picchetto schierato per l'occasione, hanno deposto due corone d'alloro ai Monumenti dei Caduti dell'Esercito e dei Carabinieri in territorio bosniaco durante le operazioni di pace.La cerimonia è proseguita con la celebrazione della Santa Messa officiata dal Cappellano Militare, don Rino Dipaola, che ha poi recitato la preghiera della Patria. Al termine è stata data lettura dei messaggi augurali pervenuti dalle Superiori Autorità politiche e militari italiane.
Afghanistan-Kabul
Si è svolta, presso Camp Invicta, base del Contingente italiano a Kabul, la celebrazione della Festa delle Forze Armate italiane.Dopo l'alzabandiera e la celebrazione della Santa Messa in onore di tutti i Caduti, il Colonnello de Fonzo, Comandante di ITALFOR XVI, ha rievocato le fasi belliche decisive occorse nel quarto anno del primo conflitto mondiale di fronte ai Reparti del contingente schierati in armi e alle Bandiere di Guerra del 5° Reggimento Alpini e del 9° Stormo Francesco Baracca dell'Aeronautica Militare. A conclusione della cerimonia, dopo la deposizione di una corona in ricordo dei Caduti, gli ospiti intervenuti hanno assistito alla mostra dei principali mezzi, armi ed equipaggiamenti in dotazione alle unità del Contingente impegnato in Afghanistan.Alla cerimonia hanno presenziato l'Ambasciatore d'Italia presso la Repubblica Islamica di Afghanistan, Ettore Sequi, il Generale turco Kasim Erdem, Comandante del Comando Regionale della Capitale , l'Italian Senior Rappresentative, Generale di Divisione Giorgio Battisti, l'Addetto per la Difesa, Generale Federico D'Apuzzo, rappresentative straniere di forze armate appartenenti ad ISAF e all'esercito afgano.
Afghanistan-Herat
Il contingente italiano in Herat ha ieri festeggiato la ricorrenza del 4 novembre con una cerimonia in Camp Arena, sede del Regional Command West a guida italiana, a cui hanno partecipato anche le principali autorità afgane locali ed un gruppo di studenti dell'università di Herat. La cerimonia ha avuto inizio con l'alzabandiera a Contingente riunito seguito dalla lettura da parte del Comandante del Regional Command West dei messaggi inviati dal Presidente della Repubblica e dal Ministro della Difesa a tutte le Forze Armate. A metà mattinata, dopo la Santa Messa celebrata per l'occasione in Piazza Italia, sono affluite le autorità civili e militari locali, tra le quali il Governatore di Herat, il Sindaco ed il Comandante del 207° Corpo d'Armata afgano ed è iniziata la parte più significativa della cerimonia. A fare da cornice una mostra statica dei veicoli italiani impiegati nella missione ISAF. Dopo l'afflusso del contingente italiano, formato da una rappresentanza di tutte le Task Force presenti ad Herat e l'ingresso del personale del Provincial Reconstruction Team italiano proveniente dal 152° Reggimento della Brigata Sassari con alla sua testa la Bandiera di Guerra del Reggimento, il Comandante del Regional Command West , accompagnato dal Comandante spagnolo della Forward Support Base, ha deposto una corona d'alloro sul monumento ai caduti posto alla base delle Bandiere di tutte le Nazioni presenti all'interno del Regional Command West compresa quella afgana.

ATTIVITA' DELLA MARINA MILITARE ITALIANA

Il Cacciamine Sapri in addestramento nel Mar Mediterraneo Orientale
Il Cacciamine Sapri è impegnato nell’esercitazione Turkish Minex, in svolgimento fino al prossimo 8 novembre nelle acque prospicienti il porto di Cannakale (Turchia). Dallo scorso 28 agosto il Sapri, appartenente alla 53° Squadriglia Cacciamine del Comando di Forze Contromisure Mine, è inserito nella Standing NATO Maritime Counter Mines Group 2. La Standing NATO Maritime Counter Mines Group 2 è una delle due Forze Navali permanentemente attivate in Mediterraneo dalla Nato, ed ha lo scopo di costituire un nucleo di pronto impiego per la bonifica dei porti e dei choke points di interesse dell’Alleanza Atlantica. La Forza al Comando del Commodoro Spagnolo Antonio Martorell è costituita da quattro Unità Cacciamine (HS Kallisto, TGC Amasra, SPS Duero, ITS Sapri) ed una Nave Appoggio (SPS Diana). Il Cacciamine Sapri resterà integrato nel gruppo navale NATO fino alla fine dell’anno.


Parte l'Esercitazione Bright Star 2007
E’ iniziata sabato scorso l’edizione 2007 della Bright Star, l’esercitazione internazionale a carattere interforze e multinazionale in corso di svolgimento in Egitto fino al prossimo 19 novembre. Stati Uniti, Egitto, Spagna, Germania, Francia, Grecia, Gran Bretagna, Kuwait, Giordania, Olanda, Pakistan, Arabia Saudita, Turchia, Yemen e Italia sono la nazioni interessate all’evento e che si addestreranno insieme fino al prossimo 19 novembre, data programmata per la fine delle attività. La Marina partecipa con il Pattugliatore di Squadra Aviere, un elicottero AB212 ed una Squadra del Reggimento San Marco.
La Fregata Aliseo nel Mar Rosso
Continua l’impegno della Fregata Aliseo in Mar Rosso insieme alle altre unità navali dello Standing NATO Maritime Group 2. La Fregata sta operando dallo scorso 23 agosto con il gruppo navale internazionale e, dopo un primo periodo in Mediterraneo Orientale, ha transitato nel canale di Suez per dirigere nel Mar Rosso e nel Golfo di Aqaba. Gli equipaggi possono così addestrarsi, lavorare in mare insieme ai colleghi delle marine rivierasche ed approfondire le conoscenze reciproche. Le città di Eilat (Israele) ed Aqaba (Giordania) hanno già interessato il gruppo navale che ha sostato in porto per alcuni giorni. Le navi resteranno nella zona fino alla fine del mese per poi rientrare in Mediterraneo. La Fregata Aliseo, al comando del Capitano di Fregata Mario Mattesi, dispone di un equipaggio di 224 militari, comprensivo di aliquota del Reggimento San Marco e della componente elicotteristica imbarcata.

lunedì 5 novembre 2007

RECENSIONE "GLI ANGELI DI NASSIRIYA" DI ROSITA ORZA PALAZZO

Il 12 novembre 2003, intorno alle 10:40 locali (le 08:40 in Italia), un camion lanciato a tutta velocità ha forzato il posto di blocco dell'entrata del Comando Carabinieri MSU a Nassirya, in Iraq, aprendo la strada a un'auto blindata e imbottita di esplosivo. I militari italiani di guardia al cancello hanno aperto il fuoco contro gli intrusi, ma senza riuscire a bloccarli, e l'auto ha proseguito la sua folle corsa verso la palazzina di tre piani che ospitava il Dipartimento Logistico della base, dove è esplosa. Trecento chili di tritolo hanno squarciato la struttura, scavando un enorme cratere antistante l'edificio. Sono morti diciannove Italiani, tra cui dodici Carabinieri, cinque Soldati dell'Esercito e due civili. Con una scrittura spontanea ed appassionata, che segue il flusso delle emozioni, l'Autrice, "arruolatasi" nell'Arma trentacinque anni fa sponsando il Generale di Corpo d'Armata Sabato Palazzo, rievoca la strage di Nassirya e ricostruisce i profili privati e familiari dei diciannova Caduti, le motivazioni e gli ideali che li hanno portati in una terra lontana a svolgere una missione di pace, i sentimenti dei cittadini italiani dopo l'attentato.
Rosita Orza Palazzo è nata a San Marzano sul Sarno in provincia di Salerno. Laureatasi in filososia nel 1966, ha dedicato la vita all'insegnamento nelle scuole medie inferiori e superiori. Dopo la tragedia di Nassirya, ha scritto il brano "Angeli del cielo" musicato per il 190° Anniversario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri (5 giugno 2004).

domenica 4 novembre 2007

RECENSIONE "PROFESSIONE PEACEKEEPER" DI ANDREA ANGELI

La vita in prima linea di un Funzionario delle Nazioni Unite che attraversa alcune tra le più gravi crisi mondiali. Lo spaccato di un mestiere nuovo, che riserva sollecitazioni, imprevisti e avventure di ogni tipo. Una testimonianza diretta di quello che comporta l'impegno del Portavoce di missioni impossibili. Aneddoti e riflessioni di un osservatore privilegiato sulla vita dei Caschi Blu, dall'America Latina alla Namibia, dal Sud-Est Asiatico ai Balcani e all'Iraq. Episodi registrati da giornali e televisioni riemergono a tuttotondo dalla penna di chi più di altri è stato al fianco dei soldati di pace italiani.
Andrea Angeli ha fatto parte dei Contingenti di Caschi Blu in Namibia, Cambogia ed Ex Jugoslavia, dove è rimasto per dieci anni consecutivi. Con le Nazioni Unite ha prestato servizio anche a Santiago del Cile, Baghdad e New York. Dall'ottobre 2003, per nove mesi, è stato Portavoce dell'Autorità di Coalizione a Nassirya.

RECENSIONE "NASSIRIYA" DI COSIMO VISCONTI

Il camion carico di esplosivo si scaraventa sulla base italiana. Lo spostamento d'aria colpisce Cosimo Visconti in pieno torace. Si rialza, e tenendo srette a sè le parti del corpo straziate, vede i compagni in un lago di sangue, la caserma devastata, la gente che urla e corre, ma resiste. Questo diario non è solo il racconto della Missione Antica Babilonia o del dopo Saddam, è la memoria delle 28 persone, diaciannove Italiani e nove Iracheni che a Nassirya hanno perso sogni, speranze e la vita. Con un braccio miracolosamente ricucito, un proiettile nel torace, profonde cicatrici sul corpo e nell'anima, la vita del Brigadiere Cosimo continua. Ma non è più la stessa. Qualcosa di lui, e di noi tutti, è ancora a Nassirya.
Cosimo Visconti nasce a Sant'Agata dei Goti nel 1962. Si arruola nei Carabinieri nel 1979. Assegnato a Roma nel 1980, nel 1983 passa al Nucleo Tribunale e Traduzioni e Servizi Magistratura. Nel 1990 alla Sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale di Roma, nel 1994 al Nucleo Radiomobile e nel 2003 al Nucleo Scorte. Partecipa alle missioni in Bosnia, Albania e Iraq. Congedato il 5 aprile 2005, è insignito della Croce d'Onore per le ferite riportate il 12 novembre 2003 a Nassirya.

MESSAGIO DEL MINISTRO PARISI IN OCCASIONE DEL 4 NOVEMBRE

Il Ministro della Difesa, On. Prof. Arturo Parisi, in occasione del giorno dell'unità nazionale e giornata delle Forze Armate, ha inviato alle Forze Armate il seguente messaggio: "Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, personale civile della Difesa, quasi novant'anni ci separano dal 4 novembre 1918, anniversario dell'armistizio di Villa Giusti e della vittoriosa conclusione della Grande Guerra che portò a compimento l'unità della Patria. L'Italia, coinvolta in un conflitto durissimo e drammatico, superò la più grande prova della sua storia, dimostrando coesione e tenacia anche nei momenti più tragici. La concordia tra combattenti e popolo sull'idea di Patria resse l'urto violento, superò momenti terribili e stupì il mondo intero con gli immani sacrifici delle trincee, sul Grappa, sul Pasubio, sul Carso. Con pari capacità si batterono in ardimentose azioni tutte le unità della Marina e gli uomini della nascente Aeronautica militare nei primi audaci e cavallereschi duelli aerei.Sul Piave fu fermata un'offensiva nemica che sembrava inarrestabile. Tutto il popolo si strinse intorno alle Forze Armate, nacque e si radicò un sentimento di patriottismo e consapevolezza dei valori nazionali, da allora divenuto patrimonio della Nazione.Quella guerra costò all'Italia un numero spaventoso di vittime, fra caduti in battaglia, deceduti in prigionia e dispersi. Furono anni di sacrificio, dolore, lutto, non solo per i combattenti ma anche per l'intera popolazione. Ma furono anche momenti di abnegazione, speranza, valore, simboleggiati da due nomi: Caporetto e Vittorio Veneto. Con Caporetto l'Italia imparò a sopportare le difficoltà di una battaglia persa, con Vittorio Veneto seppe dimostrare le capacità di rinascita e, con la vittoria finale, acquisì definitivamente lo status di grande nazione dell'Occidente.Rinnoviamo oggi sentimenti di ammirazione e gratitudine ai combattenti di allora, rivolgiamo un riconoscente ricordo ai Caduti, a quanti soffrirono per le ferite, le mutilazioni, gli stenti, la prigionia.Guardiamo con rispetto e pietà ai Caduti della parte allora avversa, figli di popoli con i quali oggi costruiamo l'Unione Europea, destinata ad annullare antiche divisioni e a perseguire le vie della pace, della concordia, della giustizia. Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, personale civile della Difesa, siate orgogliosi di appartenere ad un'unica grande famiglia di uomini e donne coraggiosi, competenti, decisi, che si mette a disposizione dell'interesse collettivo per difendere e tutelare il bene primario ed essenziale della sicurezza, in Patria e nel mondo.L'Italia è certa di poter contare sempre su di voi e vi esorta ad affrontare i vostri compiti con immutata dedizione, capacità e umanità. Siate consapevoli dell'affetto e della fiducia unanime degli italiani, continuate a servire la Patria con convinzione e impegno, guardando all'esempio dei combattenti della Grande Guerra e di tutti gli altri protagonisti delle nostre luminose tradizioni militari".

IL MINISTRO PARISI ALLE CELEBRAZIONI DEL 4 NOVEMBRE

Il Ministro della Difesa, Arturo Parisi, in occasione della celebrazione del “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, è stato accolto all’Altare della Patria dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, ed ha accompagnato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha deposto una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto. Gli onori militari sono stati resi da un battaglione di formazione con Bandiera del 1° reggimento Granatieri di Sardegna e Banda dell’Esercito. Alla cerimonia hanno presenziato Autorità istituzionali, politiche, civili, religiose ed i Capi di Stato Maggiore dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, i Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Segretario Generale della Difesa ed il Comandante Militare della Capitale. La Pattuglia Acrobatica Nazionale ha sorvolato l’Altare della Patria nel corso della cerimonia.

RECENSIONE "OMICIDIO A MOGADISCIO" DI DARIO PALADINI

Il 9 luglio 1989, un somalo spara un colpo al cuore di Monsignor Salvatore Colombo, Vescovo di Mogadiscio che, in poche ore, lascia questa vita. Molte sono le piste seguite per trovare le ragioni dell'omicidio, ma nulla si è concluso, neanche oggi, a distanza di diciotto anni. C'è un aspetto dell'operato del Vescovo che fa riflettere, il meno noto: i suoi tentativi di scongiurare una guerra civile che covava da tempo, come la brace sotto la cenere. Il celebrnte al funerale ha rivelato: "In uno dei nostri ultmi colloqui aveva manifestato un desiderio che gli stava particolaramente a cuore: collaborare ancora più incisivamente per la giustizia e la pace del popolo somalo. Forse, proprio per questo ha dato la vita". Monsignor Colombo era l'emblema di una nuova presenza cristiana in Somalia, un Paese al 99% musulmano. Era il simbolo di una Chiesa che sceglie di farsi conoscere per le opere caritative, per il servizio ai Somali. La sua opera, però, non è cessata con la sua morte, ma prosegue attraverso le mani e i volti delle Missionarie della Consolata, le uniche religiose presenti in Somalia, e di Monsignor Giorgio Bertin, Amministratore Apostolico di Mogadiscio, come raccontano le pagine di questo libro.
Dario Paladini, autore del libro, è nato a Milano 38 anni fa. Pubblicista, si occupa di temi internazionali e missionari. Ha curato, assieme ad altri autori, pubblicazioni dedicate alla pace e al volontariato. Lavora al Centro Documentazione Mondialità dell'Arcidiocesi di Milano, collabora con le testate giornalistiche della Diocesi e con la rivista "Missionarie francescane".

RECENSIONE "MISSIONE IN AFGHANISTAN" DI EDOARDO CRAINZ

Nel 2002, in base agli accordi internazionali, il Parlamento Italiano autorizzava la partecipazione di un Contingente di 1100 soldati alle operazioni contro il terrorismo in Afghanistan. Alla missione denominata Nibbio 2, e durata dal maggio al settembre 2003, ha preso parte il 187° Reggimento Paracadutisti della Brigata Folgore, rischierato nella provincia orientale di Paktia. L'autore, in qualità di Ufficiale Medico, ha partecipato alle attività del Reparto, operando in condizioni particolarmente difficili. Questo è il suo diario giornaliero nel quale descrive ciò che ha provato prestando servizio in quei lontani territori senza mai dimenticare di essere anche un medico, e quindi senza distogliere lo sguardo dalla realtà. Emergono, fra l'altro, scampoli di naja giudicati con la severità di chi non può concepire, e giustificare, carenze del sistema, cadute di tensione morale e altro. Allora la critica si fa spietata, e i giudizi affilati come bisturi, secondo la migliore tradizione dei Paracadutisti.
Edoardo Crainz, nato a Treviso nel 1974, laureato in medicina all'Università di Novara nel 1999, ottiene la specializzazione a Siena, dove vive e lavora occupandosi di traumatologia e chirurgia della mano. Nel 2003 viene arruolato come Ufficiale Medico nel 187° Reggimento Paracadutisti Folgore, si brevetta Paracadutista Militare e partecipa a due missioni, in Afghanistan, nel 2003, e in Iraq, nel 2005.

IL PRESIDENTE NAPOLITANO CONSEGNA LE INSEGNE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA DELL'ANNO 2007

Si è svolta, questa mattina al Palazzo del Quirinale, la cerimonia di consegna delle decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia, conferite nell'anno 2007, nel corso della quale è intervenuto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo che aveva preso la parola il Ministro della Difesa, on. Arturo Parisi, Cancelliere dell'Ordine Militare d'Italia. Erano presenti il Presidente della Corte Costituzionale, prof. Franco Bile, il Vice Presidente del Senato della Repubblica, sen. Mario Baccini, il Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, on. Renzo Lusetti, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per i beni e le attività culturali, on. Francesco Rutelli, il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, on. Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore delle Difesa, amm. Giampaolo Di Paola, il Consiglio dell'Ordine Militare d'Italia, e autorità civili, religiose e militari. La cerimonia si è conclusa con la consegna, da parte del Capo dello Stato, delle decorazioni dell'Ordine agli insigniti:
- Generale di Corpo d'Armata Mauro del Vecchio (Croce di Commendatore);
- Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto (Croce di Ufficiale);
- Ammiralio di Divisione Giuseppe De Giorgi (Croce di Ufficiale);
- Generale di Corpo d'Armata Pietro Pistolese (Croce di Cavaliere);
- Generale di Divisione Claudio Graziano (Croce di Cavaliere);
- Generale di Divisione Pietro Costantino (Croce di Cavaliere);
- Generale di Divisione Danilo Errico (Croce di Cavaliere);
- Generale di Brigata Giuseppe Santangelo (Croce di Cavaliere);
- Generale di Brigata Roberto Ranucci (Croce di Cavaliere);
- Genrale di Brigata Carmine De Pascale (Croce di Cavaliere);
- Colonnello Giovanni Truglio (Croce di Cavaliere);
- Capitano Vittorio Stingo (Croce di Cavaliere)
- Bandiera di Guerra del Reparto Mobile di Supporto dell'Aeronautica Militare (Croce di Cavaliere).
Queste le motivazioni delle onorificenze concesse:
Generale di Corpo d'Armata Mauro Del Vecchio, Commendatore. Comandante delle Forze NATO in Afghanistan nell'ambito dell'Operazione ISAF VIII operava brillantemente in un contesto operativo e ambientale caratterizzato da forte instabilità, accesi contrasti etnico-tribali ed elevato rischio terroristico. La sua intelligente e attenta azione di comando permetteva la riuscita delle difficili e complesse operazioni militari, garantendo, in particolare, il buon esito delle prime elezioni parlamentari svolte in territorio afgano dopo decenni di instabilità e conflittualità. Ufficiale Generale di elevato spessore professionale che con il suo operato, grazie anche alla consolidata esperienza in campo internazionale, permetteva il conseguimento di risultati di altissimo livello contribuendo in maniera determinante ad accrescere significativamente il lustro e il prestigio delle Forze Armate e dell'Italia.
Kabul, Afghanistan, 4 agosto 2005-4 maggio 2006
Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto, Ufficiale. Comandante del Contingente Internazionale in Kosovo impegnato nell'Operazione Joint Enterprise, operava con instancabile tenacia, forte determinazione e chiarezza di obiettivi, sviluppando difficili operazioni interalleate e molteplici attività umanitarie. In stretta aderenza al delicato mandato ricevuto, portava a compimento l'importante incarico affidatogli, anche attraverso delicati incontri politico-militari che mettevano in risalto significative capacità diplomatiche e di comando. Ufficiale Generale che con il suo operato altamente meritorio ed i brillanti risultati conseguiti ha ricevuto il plauso della comunità internazionale dando grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Pristina, Kosovo, 1° settembre 2005-1° settembre 2006
Ammiraglio di Divisione Giuseppe De Giorgi, Ufficiale. Comandante delle Forze d'Altura e Comandante dell'Italian Maritime Force, impegnate nelle acque libanesi nell'ambito dell'Operazione Leonte, assumeva la direzione delle attività di coordinamento di controllo di tutte le componenti navali e terrestri, pervenendo in brevissimo tempo alla completa padronanza della situazione, nonostante le difficili condizioni ambientali ed operative. I brillanti risultati conseguiti, ampiamente riconosciuti dalle autorità internazionali, hanno consolidato il ruolo assunto dall'Italia nel teatro operativo, gli hanno assicurato il plauso delle organizzazioni coinvolte nell'area di crisi e hanno dato lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Acque del Libano, 28 agosto 2006-19 ottobre 2006
Generale di Corpo d'Armata Pietro Pistolese, Cavaliere. Ufficiale Generale più volte impiegato nel teatro medio-orientale, operava con straordinaria professionalità ed eccezionale senso del dovere nell'ambito delle Missioni Temporary International Presence Uno e Due (TIPH I e TIPH II), in Hebron e quale capo missione EU Border Assistance in Rafah (Palestina), contribuendo in maniera determinante al ripristino dell'ordine e della pace in territori segnati da decenni di conflittualità. I brillanti risultati conseguiti hanno suscitato unanime plauso e consenso da parte dei rappresentanti degli organismi internazionali presenti, esaltando il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armate.
Hebron, Cisgiordania) dicembre 1995-gennaio 1996; gennaio 1997-agosto 1997; Rafah, Palestina, novembre 2005-febbraio 2007
Generale di Divisione Claudio Graziano, Cavaliere. Comandante del Contingente Nazionale a Kabul e della Brigata Multinazionale Kabul, impegnato nella International Security and Assistance Force in Afghanistan, operava con elevatissima professionalità, incondizionato impegno ed altissimo senso del dovere in un difficile contesto ambientale ed operativo. La sua limpida ed efficace azione di comando ed i risultati di altissima valenza operativa conseguiti permettevano di raggiungere completamente i molteplici e delicati compiti affidati alla grande unità alle sue dipendenze. Ufficiale Generale che, grazie al suo encomiabile operato ed ai brillanti risultati conseguiti, ha meritato il plauso della comunità internazionale, assicurando grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Kabul, Afghanistan, 20 luglio 2005-6 febbraio 2006
Generale di Divisione Pietro Costantino, Cavaliere. Comandante del Contingente Nazionale e della Joint Task Force, impegnato nell'Operazione Antica Babilonia in Iraq, operava con elevatissima professionalità, incondizionato impegno ed efficace concretezza in una situazione ambientale ed operativa caratterizzata da elevato rischio. Grazie ai risultati conseguiti e alla spiccata professionalità dimostrata nelle attività di contrasto al terrorismo e nell'azione di supporto agli aiuti umanitari, riscuoteva il pieno consenso e considerazione da parte delle autorità e dei rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale. Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Nassirya, Iraq, 21 aprile 2005-6 settembre 2005
Generale di Divisione Danilo Errico, Cavaliere. Comandante del Contingente Nazionale in Herat e Comandante Regionale Ovest, operava con instancabile tenacia, ferrea determinazione ed eccezionale chiarezza di obiettivi e di metodo, in un contesto contrassegnato da grandi difficoltà ambientali e operative. Grazie alla sua capacità di comando, alla spiccata iniziativa e alla elevata competenza professionale, riscuoteva pieno consenso e considerazione da parte delle autorità e dei rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale. Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate. Herat, Afghanistan, 11 febbraio 2006-15 ottobre 2006
Generale di Brigata Giuseppe Santangelo, Cavaliere. Primo Comandante del Contingente Nazionale in Herat e Coordinatore dell'Area Regionale Ovest dell'Afghanistan nell'ambito della International Security and Assistance Force, operava con indiscussa professionalità ed elevatissima capacità organizzativa in un contesto caratterizzato da una difficile situazione socio-politica e da forti tensioni etnico-tribali. I brillanti risultati conseguiti e l'efficacia del suo operato venivano unanimemente riconosciuti dalle autorità e dai rappresentanti civili e religiosi della popolazione laocale. Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Herat, Afghanistan, 27 aprile 2005-22 agosto 2005
Generale di Brigata Roberto Ranucci, Cavaliere. Comandante del Contingente Nazionale e della Joint Task Force, impegnato nell'Operazione Antica Babilonia in Iraq, operava con elevatissima professionalità, incondizionato impegno ed efficace concretezza in una situazione ambientale ed operativa caratterizzata da elevato rischio. Grazie ai risultati conseguiti e alla spiccata professionalità dimostrata nelle attività di contrasto al terrorismo e nell'azione di supporto agli aiuti umanitari, riscuoteva il pieno consenso e considerazione da parte delle autorità e dei rappresentanti civili e religiosi della popolazione locale. Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Nasirya, Iraq, 7 settembre 2005-25 gennaio 2006
Generale di Brigata Carmine De Pascale, Cavaliere. Comandante della Joint Task Force, impegnato nell'Operazione Antica Babilonia in Iraq, guidava le unità dipendenti con altissima professionalità, elevatissima capacità organizzativa e consapevole coraggio, assolvendo brillantemente, tra l'altro, le complesse e delicate attività connesse al disimpegno del contingente nazionale dalla provincia di Dhi Qar. Grazie ai risultati di spiccata valenza conseguiti riceveva unanimi riconoscimenti nel contesto multinazionale. Ufficiale Generale che, grazie ad una brillante ed incisiva azione di comando, ha dato grande lustro all'Italia e alle sue Forze Armate.
Nasirya, Iraq, 15 giugno 2006-2 dicembre 2006
Colonnello Giovanni Truglio, Cavaliere. Ufficiale Superiore impiegato in molteplici teatri operativi, evidenziava eccezionali qualità di Comandante, offrendo un contributo professionale di elevato contenuto. Con la sua azione incisiva e determinata, caratterizzata da encomiabile coraggio, tenace abnegazione e straordinaria perizia, suscitava l'unanime plauso ed il consenso degli organismi internazionali e locali con i quali ha operato, esaltando il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armate nel mondo.
Mogadiscio, Somalia, Durazzo, Albania, Sarajevo, Bosnia, Tallil, Iraq, marzo 1993-febbraio 2007
Capitano Vittorio Stingo, Cavaliere. Ufficiale impiegato in molteplici teatri operativi, evidenziava eccezionali capacità operative e di comando, offrendo un contributo di elevatissimo contenuto professionale per il perseguimento degli obiettivi prefissati. Si distingueva in missioni condotte in zone altamente ostili, conseguendo brillanti risultati che suscitavano l'unanime plauso ed il consenso degli organismi internazionali e locali con i quali ha operato, esaltando il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armate nel mondo.
Sarajevo, Bosnia, Pec, Kososvo, Kabul e Kwost, Afghanistan, Tallil. Iraq, aprile 2000-luglio 2006
Bandiera di Guerra del Reparto Mobile di Supporto dell'Aeronautica Militare, Cavaliere. Il Reparto Mobile di Supporto ha operato brillantemente in Afghanistan nella missione NATO ISAF in un contesto ambientale ed operativo di grande difficoltà, realizzando, in breve tempo, le strutture di supporto dell'aeroporto di Herat e fornendo, conseguentemente, un contributo determinante per le attività di ricostruzione e di sviluppo del paese. Impiegato, successivamente, in altri teatri operativi, quali il Kosovo e l'Iraq, ha ulteriormente dato, attraverso l'impegno del suo personale, concreta prova di spiccata professionalità, alto senso del dovere e spirito di abnegazione, assicurando alla Forza Armata e alla Nazione grande lustro nel contesto internazionale.
Afghanistan, marzo 2005-giugno 2005; Kosovo e Iraq, dicembre 2006