domenica 4 novembre 2007

RECENSIONE "OMICIDIO A MOGADISCIO" DI DARIO PALADINI

Il 9 luglio 1989, un somalo spara un colpo al cuore di Monsignor Salvatore Colombo, Vescovo di Mogadiscio che, in poche ore, lascia questa vita. Molte sono le piste seguite per trovare le ragioni dell'omicidio, ma nulla si è concluso, neanche oggi, a distanza di diciotto anni. C'è un aspetto dell'operato del Vescovo che fa riflettere, il meno noto: i suoi tentativi di scongiurare una guerra civile che covava da tempo, come la brace sotto la cenere. Il celebrnte al funerale ha rivelato: "In uno dei nostri ultmi colloqui aveva manifestato un desiderio che gli stava particolaramente a cuore: collaborare ancora più incisivamente per la giustizia e la pace del popolo somalo. Forse, proprio per questo ha dato la vita". Monsignor Colombo era l'emblema di una nuova presenza cristiana in Somalia, un Paese al 99% musulmano. Era il simbolo di una Chiesa che sceglie di farsi conoscere per le opere caritative, per il servizio ai Somali. La sua opera, però, non è cessata con la sua morte, ma prosegue attraverso le mani e i volti delle Missionarie della Consolata, le uniche religiose presenti in Somalia, e di Monsignor Giorgio Bertin, Amministratore Apostolico di Mogadiscio, come raccontano le pagine di questo libro.
Dario Paladini, autore del libro, è nato a Milano 38 anni fa. Pubblicista, si occupa di temi internazionali e missionari. Ha curato, assieme ad altri autori, pubblicazioni dedicate alla pace e al volontariato. Lavora al Centro Documentazione Mondialità dell'Arcidiocesi di Milano, collabora con le testate giornalistiche della Diocesi e con la rivista "Missionarie francescane".

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