sabato 17 novembre 2007

RAZZI CONTRO L'AEROPORTO DI HERAT

Cinque razzi sono stati lanciati nella notte tra venerdì e sabato contro l'Aeroporto di Herat, in Afghanistan, controllato dai militari italiani dell'ISAF, senza tuttavia provocare vittime. Lo rivela un dirigente locale di polizia. Secondo alcune indiscrezioni l'area colpita sarebbe comunque lontana da quella in cui sorge il comando dei soldati connazionali. "Le prime notizie indicano che nessuno è rimasto ucciso, ma al momento non conosciamo ancora l'entità dei danni", ha detto il Dirigente della Polizia di Frontiera Rahmatullah Safai. I Talebani hanno rivendicato il lancio dei razzi, aggiungendo che l'obiettivo erano i militari della Forza di assistenza alla sicurezza della NATO, che nella provincia di Herat è sotto comando italiano. L'Aeroporto di Herat è usato dai militari dell'ISAF. I militari italiani stanno ancora conducendo i rilievi nell’area interessata dal lancio di razzi, per appurare l'entità dei danni. Una delle ipotesi attualmente al vaglio è quella che l’obiettivo del lancio di razzi sarebbe Camp Zafar, una base afgana adiacente all’Aeroporto di Herat. Anche in altre occasioni, infatti, gli attacchi hanno interessato quella stessa area e non hanno mai interessato direttamente il comando italiano, situato all’aeroporto. "Non hanno mai creato danni alle strutture italiane. L’impressione è che l’obiettivo possano essere altri", hanno riferito alcune fonti. Quello contro l'aeroporto di Herat è solo l'ultimo degli attacchi che interessano anche i militari italiani. Arriva in fatti all'indomani dell'attentato di Farah: un kamikaze si è fatto saltare in aria a un centinaio di metri di distanza da un convoglio di mezzi che stava attraversando la turbolenta provincia. Un militare italiano è rimasto lievemente contuso.

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