domenica 30 settembre 2007

24 SETTEMBRE 2007: BLITZ DELLE FORZE SPECIALI PER LIBERARE I DUE AGENTI DEL SISMI

Il sequestro dei militari rapiti in Afghanistan il 22 settembre 2007 è finito: i due soldati italiani che erano stati sequestrati sabato sono infatti stati liberati a seguito di un blitz condotto nelle prime ore della mattinata da uomini delle forze speciali britanniche, i leggendari SAS, con la collaborazione di militari italiani del Col Moschin e del COMSUBIN. I due sono stati liberati nella provincia di Farah, la stessa in cui si erano perse le loro tracce. Nel corso dell’azione i due militari sono rimasti feriti, uno in modo serio. I due soldati, secondo quanto rende noto il Ministero della Difesa, Arturo Parisi, “sono attualmente trattati presso una struttura ospedaliera di ISAF”, la forza della NATO in Afghanistan. Le famiglie sono state informate della avvenuta liberazione dei loro congiunti. Il militare italiano che è in gravi condizioni (sarebbe stato raggiunto da colpi alla testa e al torace) è stato operato. Immediate le reazioni all’operazione militare che ha condotto alla loro liberazione: “È una dura sconfitta dei rapitori e quindi un ammonimento per il futuro”. ha detto Romano Prodi. Nello scontro avvenuto a seguito del blitz, otto-nove rapitori, tutti quelli presenti sul posto, sono rimasti uccisi. Soddisfatto per la liberazione, Parisi ha parlato al TG1 di “apprezzamento per chi si è impegnato in queste ore per ottenere il risultato” e di “trepidazione e vicinanza ai militari che sono purtroppo rimasti feriti e alle loro famiglie”. Il Ministro ha confermato che i due militari sono stati ricoverati e che uno “è ferito in forma lieve, l’altro non lieve. Attendiamo ulteriori informazioni”. “Non c’era alternativa al blitz militare perché i due soldati italiani erano in pericolo di vita”: lo ha spiegato il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema commentando la liberazione dei due militari e liquidando le polemiche che la vicenda ha provocato. “Non so quali siano le reazioni in Italia”, ha detto il Ministro all’ingresso del Palazzo di Vetro, ma i due militari “erano in pericolo di vita imminente” e “non c’era nessuna alternativa al blitz per la liberazione”. Ecco come nella ricostruzione delle fonti ISAF si sarebbe svolto il blitz. Il SAS inglese e gli incursori dell’Esercito Italiano del 9° Reggimento Col Moschin e della Marina Militare del COMSUBIN sono piombati sui rapitori dei militari italiani dopo aver avuto la certezza che i due ostaggi si trovavano in un edificio adibito a prigione, nella zona di Farah. Sono arrivati in tanti, poco prima dell’alba, in elicottero; sono scesi sugli uomini di guardia con un colpo di mano rapidissimo. Eppure, i rapitori, gli uomini del Mullah Akthar Muhammad, hanno avuto il tempo di parare senza pietà sugli ostaggi che tenevano incatenati per i piedi. Le forze di ISAF, a loro volta, li hanno eliminati tutti. La vicenda del rapimento dei due Italiani aveva creato inizialmente imbarazzi all’interno dell’esecutivo per la fuga di notizie, diramate da fonti afgane, che aveva impedito la gestione dell’emergenza da un punto di vista puramente militare e di intelligence. Lo stesso Ministro della Difesa, Arturo Parisi aveva chiamato il Premier Prodi, in viaggio ufficiale all’estero, per lamentarsi delle procedure adottate. “Il risultato dell’operazione militare è stato una dura sconfitta dei rapitori e quindi un ammonimento per il futuro”, dice il Premier Romano Prodi commentando con i giornalisti a New York l’esito del blitz. “Sono state ore molto difficili nelle quali sono rimasto sempre in contatto con il Ministro della Difesa che, con tutta la sua squadra, ha operato sia in Italia che in Afghanistan”, ha aggiunto Prodi precisando che “il Ministro della Difesa oggi stesso risponderà in Parlamento per spiegare quanto è avvenuto”. Dopo aver ribadito che non c’è stata nessuna incertezza nella decisione di procedere con il blitz, Romano Prodi ha voluto esprimere “ammirazione e gratitudine per tutti coloro che hanno partecipato all’operazione”. Un’operazione, ha detto ancora, “che non è stato possibile fare al tramonto e che quindi è stata condotta questa mattina all’alba”. Prodi si è poi detto “molto preoccupato” per le condizioni del militare italiano ferito nel blitz in Afghanistan. Il soldato, ha detto il Presidente del Consiglio, è in “condizioni serie, ma i medici non hanno detto di più”.

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