
mercoledì 23 aprile 2008
GOLFO DI ADEN: NAVE BORSINI SVENTA ATTO DI PIRATERIA CONTRO MERCANTILE ITALIANO

PARISI IN VISITA AD HERAT E KABUL

giovedì 17 aprile 2008
LA FRIULI IN AFGHANISTAN
Da martedì prossimo la Brigata Aereomobile Friuli, con il Generale Francesco Arena, assumerà il comando della Regione Ovest della Missione NATO ISAF in Afghanistan. E' quanto si apprende da un comunicato di ISAF, in cui si sottolinea che la cerimonia di trasferimento di autorità del Regional Command West si terrà la mattina del 22 aprile, ad Herat. Arena, Comandante della Friuli, subentrerà al Generale Fausto Macor, che ha avuto la responsabilità del settore occidentale dell'Afghanistan per circa nove mesi. Il Contingente della Friuli partito nei giorni scorsi da Bologna è composto da circa 450 militari del Comando Brigata e del 66° Reggimento Aeromobile di Forlì. La Brigata fornisce anche gli equipaggi e gli elicotteri Mangusta già da tempo schierati ad Herat. In Afghanistan i militari italiani sono attualmente circa 2500, distribuiti tra Kabul ed Herat. Una delle ipotesi più accreditate, e che dovrà essere ora vagliata dal nuovo Governo, é che, a partire dal prossimo agosto, quando l'Italia cederà la responsabilità del comando della Capitale, quasi tutti i militari vengano schierati nel settore occidentale.
IL PRT DI HERAT AL LAVORO

LA BRIGATA BERSAGLIERI PARTE PER IL LIBANO

sabato 12 aprile 2008
ATTIVITA' UMANITARIA DI ITALFOR DI ISAF
Gli Alpini della 1^ Compagnia del Battaglione di Manovra di ITALFOR hanno donato agli studenti della scuola secondaria del distretto di Musahy, numerosi kit di studio individuali, consistenti in una serie di quaderni, penne, matite ed altro, oltre a diverse scatole di giocattoli. Alla consegna ha tra l'altro assistito il comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto, accompagnato dal Generale di Brigata Federico Bonato, attualmente alla guida del Regional Command Capital di ISAF, e dal Comandante di ITALFOR, Colonnello Michele Risi. La scuola visitata oggi dagli Alpini sarà presto ampliata con la costruzione di dieci aule supplementari che permetteranno agli studenti attualmente sistemati sotto tenda di avere posto dentro il corpo principale della scuola. L'intervento, per un costo complessivo di 138.000 euro, sarà finanziato con i fondi raccolti dall'iniziativa Granda-Kabul, cui hanno partecipato i principali enti istituzionali e privati della provincia di Cuneo.
INAUGURATE AULE POLIFUNZIONALI A PEC

IL COMANDANTE DEL COI VISITA IL GRUPPO NAVALE DI EUROMARFOR NELLE ACQUE LIBANESI

sabato 29 marzo 2008
EUROMARFOR ATTIVA LA COMPONENTE CONTROMISURE MINE
Il 31 marzo, a La Spezia, sul Pattugliatore di squadra Aviere, si terrà la cerimonia di attivazione della Componente di Contromisure Mine della Forza Marittima Europea. Il Gruppo Navale, comandato dal Capitano di Fregata Daniele Boddi, è composto da due navi italiane (Aviere e Rimini), una francese (Orion) e una spagnola (Duero). Il Comandante in Capo della Squadra Navale e Comandante di EUROMARFOR, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Lertora, presenzierà la cerimonia, accompagnato dai rappresentati militari dei Paesi partecipanti. Il 1° aprile, il Gruppo Navale lascerà il porto della Spezia per prendere parte a una esercitazione multinazionale denominata Italian-Minex 2008, pianificata dalla Marina Militare Italiana per accrescere l’interoperabilità degli equipaggi a operare in contesti marittimi diversificati per assicurare la libera navigazione in mare. Nelle acque antistanti il Libano, inanto, prosegue l’attività di sorveglianza marittima, sotto egida ONU, del Gruppo Navale EUROMARFOR costituito dalle due unità navali italiane Espero e Bettica, la francese Coubet e la spagnola Vecendora nell’ambito della Missione Unifil.
giovedì 27 marzo 2008
VIA ALPINISTICA INTITOLATA A GIOVANNI PEZZULO

ATTIVITA' CIMIC A HERAT

mercoledì 26 marzo 2008
CELEBRAZIONI PASQUALI DELLA TASK FORCE NAVALE DI UNIFIL

PASQUA OPERATIVA PER I MILITARI DI ISAF

AVVICENDAMENTO A KABUL DELLA TASK FORCE PANTERA DELLA MARINA MILITARE
Si è tenuto presso il compound italiano dell’Aeroporto Internazionale di Kabul, l’avvicendamento tra il Capitano di Fregata Gianni Altomonte e il Capitano di Fregata Enrico Esposto al comando della Task Force Pantera della Marina Militare, inquadrata nel Regional Command Capital, il Comando subordinato di ISAF responsabile per la regione di Kabul. Numerose sono state le missioni effettuate dalla Task Force nei cieli della Capitale afgana nell’ambito dell’Operazione ISAF X sotto la guida del Capitano di Fregata Altomonte, il quale, nel cedere il comando al termine di quattro mesi di intensa attività, ha sottolineato “la professionalità e la competenza dimostrata dai suoi uomini in un teatro difficile come quello afgano”. Il personale proviene dal 4° Gruppo Elicotteri di Grottaglie (Taranto), che costituisce l’ossatura portante della Task Force oltre che dal 2° e 3° Gruppo Elicotteri di Catania e dal 1° e 5° Gruppo Elicotteri di Luni (La Spezia), uniti sotto l’emblema della Pantera a formare un gruppo compatto. La Task Force Pantera è in grado di assicurare in piena autonomia tutta l’attività di volo ad essa richiesta, con equipaggi di volo, personale per il supporto operativo, squadre di manutenzione tecnica in grado di garantire l’efficienza degli elicotteri operando fino al secondo livello tecnico di manutenzione, più componenti costituite da Ufficiali e Sottufficiali per il supporto logistico e amministrativo. Ricognizione, trasporto di personale, trasporto sanitario e controllo del territorio: queste le missioni finora effettuate dagli elicotteri AB212 Eliassalto opportunamente predisposti per il teatro operativo, 260 voli per un totale di 285 ore di volo, 63 delle quali notturne con i visori notturni. Da non dimenticare inoltre i numerosi voli di trasferimento in occasione delle visite a Kabul tra cui quelle del Presidente del Consiglio, del Ministro della Difesa Britannico, l’Ambasciatore d’Italia a Kabul, e delle massime autorità militari nazionali. Servizio diuturno essenziale svolto dai velivoli della Task Force è quello di prontezza operativa per garantire, sia di giorno che di notte, interventi di trasporto urgente di carattere sanitario. La Task Force Pantera, ora sotto la guida del Capitano di Fregata Esposto sarà presente nel teatro afgano fino al prossimo giugno e rimarrà rischierata presso l’Aeroporto Internazionale di Kabul insieme agli altri Contingenti militari impegnati nell’Operazione ISAF. Una presenza importante per contribuire, sinergicamente con tutti i Contingenti delle varie nazioni presenti, al mantenimento di un ambiente sicuro al fine di aiutare il Governo Afgano nella ricostruzione del Paese. A completare la cornice è la presenza di una componente del Reggimento San Marco. Personale scelto e particolarmente addestrato per garantire, soprattutto fuori aerea, la sicurezza di uomini e mezzi della Task Force. I Leoni del Reggimento inoltre grazie alle loro capacità assicurano servizi di scorta per esigenze della Task Force e concorrono all’attività di Force Protection nell’ambito del comprensorio dell’Aeroporto Internazionale di Kabul.
VISTA DELL'AMBASCIATORE D'ITALIA A KABUL AI MILITARI DI ISAF
Il 20 marzo 2008, l’Ambasciatore italiano a Kabul Ettore Sequi ha incontrato i militari in servizio nella regione della Capitale afgana in due distinte occasioni. In mattinata ha partecipato ad un’interessante tavola rotonda circa l’impegno italiano in Afghanistan, organizzata su iniziativa del generale Alberto Primiceri, presso il Quartier Generale dell’ISAF a Kabul. Numerosi gli argomenti trattati nel corso della conferenza dall’Ambasciatore Sequi e dai suoi collaboratori dinanzi ad una folta platea di militari di ogni grado del Comando ISAF, di ITALFOR e di EUPOL: dal concetto di interesse nazionale al contributo che l’Italia sta dando nel campo della riforma giudiziaria, passando per le iniziative di cooperazione civile-militare e sui modi in cui si sta sviluppando il sistema paese, con accenno ad esperienze di altre nazioni. Nel pomeriggio il Diplomatico è volato a bordo di un elicottero del Regional Command Capital alla volta di Surobi, ad est di Kabul, dove operano i Ranger del Monte Cervino ed i Paracadutisti del 185° Reggimento. L’Ambasciatore Sequi ha incontrato il personale della Task Force ed ha poi visitato alcuni villaggi della zona interessati da alcuni progetti di riabilitazione infrastrutturale, prima di intrattenersi con le autorità del luogo e di complimentarsi con i militari italiani per l’opera svolta a sostegno della sicurezza e della ricostruzione in un’area sensibile della capitale afgana.
giovedì 20 marzo 2008
L'AMBASCIATORE USA IN CIAD VISITA IL CONTINGENTE

lunedì 17 marzo 2008
VISITA DEL COMANDANTE DI ISAF AI MILITARI ITALIANI

SCOPERTO DEPOSITO DI ARMI IN AFGHANISTAN
I militari della 22^ Compagnia Alpini, hanno trovato un cache di munizioni, durante un'attività di assistenza sanitaria in favore della popolazione afgana. I militari stavano curando i civili del villaggio di Halu Keyl quando i locali maleck e le autorità civili afghane, forti della fiducia maturata verso i soldati italiani, informavano il personale del Contingente, della presenza in un vicino cimitero di un deposito di materiale bellico ancora attivo. Arrivati sul posto gli Alpini rinvenivano alcuni RPG7, bombe da mortaio, bombe a mano e sub munizioni. Contattata la polizia locale e il personale del Plotone EOD della Compagnia Genio di ITALFOR, specializzato nella distruzione di ordigni, le munizioni trovate nel cachet, trasportate in un luogo sicuro, venivano fatte brillare.
IL PROSSIMO TURNO IN AFGHANISTAN E' DELLA FRIULI
Nella seconda metà di aprile la guida militare dell’ovest dell'Afghanistan, la regione di Herat, passerà alla Brigata Aeromobile Friuli. Per quella data saranno arrivati sul terreno i cento uomini del Comando, che ha sede a Bologna, e i 350 del 66° Reggimento Aeromobile Trieste di Forlì. Nella stessa area sono presenti le forze speciali italiane della Task Force 45 e, da settembre, i cinque elicotteri Mangusta della Friuli inquadrati, con tre grandi Chinook da trasporto, nella Task Force Fenice. Il potenziamento del settore Ovest è la soluzione che l’Italia ha in animo di sostenere al vertice della NATO che si terrà a Bucarest dal 2 al 4 aprile. Il problema è non aumentare il numero degli uomini in divisa inviati in Afganistan. A questo disegno sarebbe perfettamente funzionale anche la riduzione da 1250 a 500 soldati prevista per la fine dell’estate per il Comando Regionale Capitale, ossia della regione di Kabul, quando scadrà il turno di guida italiana, ora affidato alla Brigata Alpina Taurinense. A quel punto l’Italia potrebbe rinunciare anche alla rotazione del comando con la Francia e con la Turchia, conservando nella zona della Capitale un solo Battaglione Alpino.
mercoledì 12 marzo 2008
IL 183° REGGIMENTO PARACADUTISTI NEMBO AD HERAT
Nell'ambito della rotazione di uomini che formano il Contingente Italiano in Afghanistan, una Compagnia del 183° Nembo si è schierata a Herat, dove è stata inserita nella Task Force a guida della 132^ Brigata Corazzata Ariete. Nei prossimi mesi sembra che cambierà la filosofia di impiego nella formula task force (nuclei di diverse brigate che forniscono singole specialità, che formano insieme una forza di proiezione a comando unificato), per dare luogo ad uno schieramento di Brigata. Voci non confermate parlano di un nuovo impiego fuori area nei primi mesi del 2009 per la Folgore.
CADE ELICOTTERO MILITARE VICINO A FROSINONE
Un elicottero, impegnato in un volo di adestramento ha compiuto un difficoltoso atterraggio di fortuna nei pressi di Frosinone, e i due piloti hanno riportato ferite lievi. Secondo il Comando Provinciale dei Pompieri di Frosinone, l'elicottero dell'Aeronautica Militare Italiana era decollato per un volo d'addestramento dall'Aeroporto Moscardini. Per cause al momento ignote, però, il velivolo ha compiuto un atterraggio di emergenza in piena campagna, in località Starnelle, tra i Comuni di Ceccano e Arnara. "Ci sono due feriti lievi", ha detto un addetto della Sala Operativa dei Vigili del Fuoco. "All'inizio sembrava fosse un incidente più grave, si era parlato di fiamme, ma la nostra Squadra sul posto dice che c'è solo un po' di fumo, e che i Piloti hanno riportato ferite lievi".
IL COMANDANTE DELLE FORZE NAVALI LIBANESI VISITA IL GRUPPO NAVALE DI EUROMARFOR

martedì 11 marzo 2008
NAVE LERICI AD ALGERI PER IL DIALOGO NEL MEDITERRANEO

ATTIVITA' CIMIC IN KOSOVO
Continua senza soste l'attività CIMIC del Contingente Italiano in Kosovo. Nei giorni scorsi è stata donata una recinzione, alla Scuola Primaria in lingua albanese Zef Serembe di Glavicice, municipalità di Pec Peje. Il Preside ha ringraziato il Contingente Italiano per la donazione che, servirà a proteggere i circa 260 alunni dai pericoli derivanti dall'adiacente asse viario. I materiali donati si compongono di 1600 m di rete, 550 paletti e 350 chilogrammi di cavo, per un valore di 5000 euro. Inoltre, con una breve cerimonia è stata donata una pompa idraulica alla comunità serba di Belo Polje, Villaggio di etnia serba alle porte di Pec Peje. La pompa servirà ad alimentare la rete idrica della parte alta del Villaggio. Alla cerimonia hanno partecipato tutti i rappresentanti della municipalità. Il Capo Villaggio ha ringraziato il Contingente italiano ed il suo Comandante Generale di Brigata Nicolò Falsaperna, per l'importante opera che quotidianamente svolge a servizio dei cittadini, portando benessere e protezione alle diverse comunità presenti sul territorio. La pompa idraulica di marca italiana è costata 4000 euro. Infine, si è concluso il concorso scolastico riservato alle scuole primarie chiamato "La sapienza e la salute nello stesso luogo". A vincere il concorso una scolaresca della Scuola Primaria di Yll Morina situata nel centro della città di Gjakova, la scuola è frequentata da circa 1400 alunni di etnia albanese. Insieme all'attestato, consegnato alla rappresentante di classe, il CIMIC italiano ha inaugurato sei lotti di bagni il cui costo per la ristrutturazione è stato di 15.000 euro. Alla cerimonia è intervenuto il Comandante del Contingente Italiano Generale di Brigata Nicolò Falsaperna che insieme alla Direttrice ha tagliato il nastro inaugurale. Presenti tutte le autorità locali e tanti alunni con i loro familiari, diversi gruppi di scolari si sono esibiti con abiti folcloristici in canti e balli popolari che hanno dato alla cerimonia un particolare calore che ha impreziosito l'evento.
mercoledì 5 marzo 2008
CAMBIO DEL COMANDO AL FENICE DI HERAT

TERMINATA L'ESERCITAZIONE NAVALE NOBLE MANTA '08

lunedì 3 marzo 2008
I CARABINIERI AVVIANO IL TERZO CORSO PER LA POLIZIA IRACHENA
Inizierà in questo mese il terzo corso di addestramento organizzato dagli istruttori dell’Arma dei Carabinieri, agli ordini del Colonnello Fabrizio Parrulli, a favore delle forze di polizia irachene nell’ambito della NATO Training Mission Iraq. I corsi sono stati avviati nel 2007 su richiesta del primo ministro iracheno Nouri Al-Maliki; l’auspicio è che gli insegnamenti possano essere poi divulgati dai frequentatori del corso agli altri esponenti delle forze di polizia irachene. Il secondo corso si è concluso recentemente con la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai frequentatori, la manifestazione si è tenuta il 19 febbraio 2008 a Baghdad. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’ambasciatore italiano in Iraq, Maurizio Melani, il generale Babakir Zebari, capo di stato maggiore delle forze joint irachene, il generale Alessandro Pompegnani, vice comandante della NATO Training Mission Iraq. Nel corso della cerimonia si è tenuta anche una dimostrazione di operazioni anti-insurrezione e di gestione e controllo della folla.
IL COMANDANTE DEL GRUPPO NAVALE DI EUROMARFOR HA ASSUNTO IL COMANDO DELLA FORZA MARITTIMA DI UNIFIL

venerdì 29 febbraio 2008
NAVE ETNA E NAVE BORSINI GIUNTE A KUWAIT CITY

26 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE VISITA I MILITARI AD HERAT

26 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA VISITA I MILITARI DELL'ISAF

LA MEDAL '08 APPRODA NEL GOLFO PERSICO

23 FEBBRAIO 2008: IL CAPO DI STATO MAGGIORE IN VISITA AL CONTINGENTE ITALIANO IN LIBANO

sabato 23 febbraio 2008
ATTENTATO IN AFGHANISTAN: FERITI DUE ITALIANI
Un ordigno è esploso al passaggio di un convoglio italiano nell'ovest dell'Afghanistan. Due militari sono rimasti lievemente feriti e un veicolo Lince è stato danneggiato. L'esplosione è avvenuta sabato mattina, alle ore 11:30 locali a circa 30 km a nord di Delaram (Provincia di Farah), lungo la Valle del Gulestan. I militari italiani feriti sono stati trasportati presso l'ospedale militare della base di Camp Arena, a Herat. Appena rientrati in base gli stessi hanno informato personalmente le loro famiglie. Il ferimento degli italiani arriva solo dieci giorni dopo l'uccisione del Maresciallo Giovanni Pezzulo. Il Ministro della Difesa Arturo Parisi, fa sapere con una nota che, "appresa la notizia dell'esplosione verificatasi stamane nella Valle del Gulistan, a circa 30 km a nord di Delaram nel settore di responsabilità italiano, si è subito accertato delle condizioni di salute del personale coinvolto in ordine alle quali è stato rassicurato dal capo di Stato Maggiore della Difesa circa il carattere lieve delle lesioni riportate". Parisi, prosegue la nota, "ha avuto conferma del fatto che entrambi i militari hanno personalmente contattato i loro familiari ed ha immediatamente informato il Presidente della Repubblica ed il Presidente del Consiglio", esprimendo ai due militari "l'augurio di una pronta guarigione".
giovedì 21 febbraio 2008
ITALIANI ANCORA IN IRAQ

mercoledì 20 febbraio 2008
SERGENTE MAGGIORE CARMINE BASSO

PARTITA PER IL LIBANO LA FORZA MARITTIMA EUROPEA

MEDAGLIA D'ORO A EUGENIO NIGRO

martedì 19 febbraio 2008
CONSEGNATA LA BANDIERA DI GUERRA AL SOMMERGIBILE SCIRE'

ODERZO: CELEBRATI I FUNERALI DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO
Più di 2000 persone hanno dato l’addio, sabato 16 febbraio, a Giovanni Pezzulo al Duomo di Oderzo. Sono le 11:15 quando il carro funebre, partito dalla camera ardente allestita alla Caserma Mario Fiore di Motta di Livenza, arriva sul sagrato. Poco prima aveva fatto il suo ingresso nella Cattedrale il Ministro della Difesa Arturo Parisi in rappresentanza del Governo. Presenti al completo i vertici delle istituzioni civili e militari. Dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Fabrizio Castagnetti, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gianfranco Siazzu. Una corona d’alloro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era stata già deposta nel Duomo. Nella Chiesa c’erano anche i Gonfaloni della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e del Comune. Alle numerose corone di fiori già sistemate all’esterno della chiesa, se ne sono poi aggiunte altre che sono state portate con un mezzo dell’Esercito dalla Caserma Fiore. A Venezia, su disposizione del Presidente Giancarlo Galan, la Bandiera della Regione a Palazzo Balbi è stata esposta a mezz’asta in segno di lutto. All’arrivo del carro funebre, la piazza, gremita di persone, si è sciolta in un applauso mentre il picchetto di militari delle quattro Armi e della Guardia di Finanza rendeva gli onori al triplice squillo di tromba. La bara è stata portata a spalla nel Duomo da Marescialli dell’Esercito di vari Corpi che hanno lavorato con Pezzulo. A precederli il Colonnello Celestino Di Pace, Comandante del CIMIC Group South di Motta di Livenza al quale Pezzulo apparteneva. Anche il Papa Benedetto XVI ha pregato per Pezzulo. A dirlo è stato il Vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, in un breve intervento prima che cominciasse il rito. Il Monsignore ha detto di aver ricevuto una telefonata dal Vaticano in cui veniva comunicato che il Papa rivolgeva tutta la sua solidarietà alla famiglia di Pezzulo e che la assicurava nella sua preghiera in suffragio. "Giovanni ha dato il meglio di sé". E’ uno dei passaggi centrali dell’omelia pronunciata dall’Odinario Militare, Monsignor Vincenzo Pelvi. "Giovanni, ha proseguito, è rimasto vittima di un nuovo vile attentato. Ancora una volta il terrorismo, impaurito dalla solidarietà, ha manifestato il disprezzo per la vita umana. Come credere a Dio e alla sua bontà, si è chiesto, se permette una tale follia omicida?", indicando poi che "in Giovanni si è manifestato in modo supremo l’amore di Dio". Il funerale è terminato poco dopo mezzogiorno. La bara di Pezzulo viene portata sul sagrato e riposta nel carro funebre. Poco prima il Tricolore che avvolgeva il feretro era stato consegnato alla moglie. L’auto è quindi partita tra gli applausi della gente e i saluti militari alla volta del cimitero di Oderzo. Qui, dopo la tumulazione, un gruppo di amici ha fatto ascoltare "Io vagabondo" dei Nomadi, il brano tanto amato dal militare caduto in Afghanistan. Dopo le prime note, poi, in molti hanno sovrapposto la propria voce a quella del gruppo musicale. Poco prima era stata la stessa Giuseppina a salutarlo a suo modo: "Ci manchi già, vagabondo". Il Ministro della Difesa Arturo Parisi, presente ai funerali di Giovanni Pezzulo nel Duomo di Oderzo, ha ricordato il Maresciallo ucciso dai Talebani in una lettera inviata a Walter Veltroni in occasione della costituente del Partito Democratico. "Ancora una volta, ha scritto, devo prendere commiato da un Italiano che in nome dell’Italia e su mandato della Repubblica è caduto in una terra nella quale non era nato. Giovanni Pezzulo non era in Afghanistan per una scelta occasionale. Egli era lì per dar seguito alla missione alla quale aveva dedicato la sua vita. Era lì da soldato che sa che la sicurezza non è una condizione sufficiente perché la convivenza sociale deve essere riempita di tutta la ricchezza della vita, ma sa anche che senza un quadro di sicurezza nessun progetto di vita comune può essere realizzato né pensato. E per questo motivo è stato ucciso. Del mandato che noi gli avevamo affidato, del mandato che stava svolgendo, del mandato per il quale è morto Giovanni Pezzulo era orgoglioso anche perché sapeva che noi eravamo orgogliosi di lui. Ce lo ha ripetuto ancora una volta attraverso la voce di sua figlia che tutti hanno sentito. Ce lo ha ripetuto attraverso la determinazione della sua ragazza a prendere il posto del padre. Ce lo ha ripetuto attraverso la richiesta della sua famiglia di esporre alla finestra il tricolore per rendere manifesto che il loro caro era morto per l’Italia e in nome dell’Italia, e che il lutto che oggi qua celebriamo non è un lutto privato ma un lutto comune. Io sono ad Oderzo per ascoltare ancora una volta le sue parole, per ascoltarle assieme ai suoi familiari, e commilitoni. Anche se lontani io so che sono parole che ascoltiamo assieme, e assieme a tutti gli italiani".
venerdì 15 febbraio 2008
NAPOLITANO RENDE OMAGGIO ALLA SALMA DI PEZZULO

BEN QUINDICI PROIETTILI HANNO RAGGIUNTO IL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO
Il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo è stato raggiunto da almeno quindici colpi d’arma da fuoco tutti mortali. Lo ha accertato l’autopsia svoltasi nell’istituto di medicina legale di Roma. L’accertamento, affidato al Dottor Carella, è cominciato alle ore 08:00 e si è concluso verso le 13:00. Il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, secondo quanto accertato dall’autopsia eseguita dal Dottor Carella, è deceduto sotto una vera e propria pioggia di fuoco. I proiettili hanno trapassato il corpo e sono poi fuoriusciti. I risultati dell’accertamento sono stati poi comunicati al Procuratore Aggiunto Franco Ionta titolare, insieme con il Sostituto Giancarlo Amato, dell’inchiesta giudiziaria.
GIUNTA IN ITALIA LA SALMA DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO
Il C130 dell’Aeronautica Militare con a bordo la salma del 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, è atterrato all’Aeroporto Militare di Ciampino poco dopo la mezzanotte, tra giovedì 14 febbraio e venerdì 15 febbraio. La bara, avvolta nel Tricolore, è stata accompagnata nel mesto viaggio di rientro in Italia dal Generale Mauro del Vecchio, Capo del Comando Operativo di Vertice Interforze. Ad attenderlo i famigliari del Sottufficiale, il Ministro della Difesa Arturo Parisi, Fausto Bertinotti e autorità militari. Dopo il triste saluto al feretro e gli onori militari, la bara è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Roma per l’esame autoptico. “Papà era in Afghanistan per portare la pace e non è la prima volta che andava all’estero: tutti i giorni ci mandava le foto di quello che faceva con i bambini nelle scuole che ricostruivano”. Sono le parole di Giusy Pezzulo, figlia diciottenne del Maresciallo morto. La ragazza ricorda che il padre “aveva scelto di far parte di un Reparto dell’Esercito che si occupa di ricostruire, ed era orgoglioso di quello che faceva. Credeva fino in fondo al suo lavoro, sottolinea, mettendo al servizio dello Stato e della Patria la propria vita”.
giovedì 14 febbraio 2008
IN VIAGGIO PER L'ITALIA LA SALMA DI GIOVANNI PEZZULO

TORNA IN ITALIA IL MILITARE FERITO IN AFGHANISTAN

ITALIANI, ESPONETE IL TRICOLORE ALLE VOSTRE FINESTRE!

GIOVANNI PEZZULO: SCAMPATO ALLA STRAGE DI NASSIRYA
Il 1° Maresciallo Giovanni Pezzulo, il 12 novembre 2003 scampò alla strage di a Nassiriya in Iraq: "Era a 50 metri dall’esplosione", ha raccontato un amico. In Afghanistan era distaccato nella FOB (Forward Operating Base), la base operativa avanzata di Surobi, a una trentina di chilometri a ovest di Kabul, sulla strada per Jalalabad. Un fortino in una zona considerata nevralgica e anche molto pericolosa. Questo isolato avamposto è retto, a turno, dai militari del Paese che hanno il comando della ;issione ISAF nella regione (adesso, l’Italia) ed è attualmente presidiato da uomini del CIMIC, del 185º Reggimento della Folgore e da Alpini Paracadutisti, cioè i Rangers di cui fa parte il Maresciallo Enrico Mercuri, rimasto lievemente ferito. Il fortino di Surobi è considerato dall’ISAF molto importante perchè strategico per il controllo della provincia di Kapisa, dove si trovano gruppi di talebani. E per un efficace controllo del territorio, l’attività umanitaria svolta dal reparto di cui faceva parte Pezzulo è considerata fondamentale in quanto consente di ottenere la fiducia della popolazione.
mercoledì 13 febbraio 2008
CORDOGLIO DEL MINISTRO PARISI PER LA MORTE DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO
Il Ministro della Difesa, Onorevole Arturo Parisi, a seguito del decesso in Afghanistan del Primo Maresciallo Giovanni Pezzulo e del ferimento di un secondo Sottufficiale, ha inviato al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Fabrizio Castagnetti, il seguente telegramma:
"LA NOTIZIA DELLA MORTE DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO, AVVENUTA QUESTA MATTINA IN AFGHANISTAN DURANTE UNO SCONTRO A FUOCO CON ELEMENTI OSTILI, MI HA PROFONDAMENTE COLPITO.NELLA DOLOROSA CIRCOSTANZA, LA PREGO DI ACCOGLIERE I SENTIMENTI DI SINCERO CORDOGLIO DELLE FORZE ARMATE E LA MIA SENTITA PERSONALE PARTECIPAZIONE AL GRAVE LUTTO CHE HA COLPITO L'ESERCITO.VOGLIA FAR PERVENIRE AL SOTTUFFICIALE RIMASTO FERITO NELL'AGGUATO GLI AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE ED AI SUOI FAMIGLIARI LA MIA PARTICOLARE VICINANZA".
Il Ministro Parisi ha inoltre inviato alla moglie del 1° Maresciallo Pezzulo il seguente telegramma:
"UNITAMENTE A TUTTO IL PERSONALE DELLE FORZE ARMATE, CHE SI STRINGE A VOI IN QUESTO DOLOROSISSIMO MOMENTO, PARTECIPO CON PROFONDA COMMOZIONE AL GRAVE LUTTO CHE HA COLPITO LA SUA FAMIGLIA. IL SUO CONSORTE, GENEROSAMENTE IMPEGNATO IN UNA MISSIONE DI GRANDE VALORE UMANITARIO, RIMARRA' PER SEMPRE NEL RICORDO DI CHI CREDE NELLA PACE E NELLA SOLIDARIETA' TRA I POPOLI. VOGLIA ACCOGLIERE L'ESPRESSIONE DELLE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE".
"LA NOTIZIA DELLA MORTE DEL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO, AVVENUTA QUESTA MATTINA IN AFGHANISTAN DURANTE UNO SCONTRO A FUOCO CON ELEMENTI OSTILI, MI HA PROFONDAMENTE COLPITO.NELLA DOLOROSA CIRCOSTANZA, LA PREGO DI ACCOGLIERE I SENTIMENTI DI SINCERO CORDOGLIO DELLE FORZE ARMATE E LA MIA SENTITA PERSONALE PARTECIPAZIONE AL GRAVE LUTTO CHE HA COLPITO L'ESERCITO.VOGLIA FAR PERVENIRE AL SOTTUFFICIALE RIMASTO FERITO NELL'AGGUATO GLI AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE ED AI SUOI FAMIGLIARI LA MIA PARTICOLARE VICINANZA".
Il Ministro Parisi ha inoltre inviato alla moglie del 1° Maresciallo Pezzulo il seguente telegramma:
"UNITAMENTE A TUTTO IL PERSONALE DELLE FORZE ARMATE, CHE SI STRINGE A VOI IN QUESTO DOLOROSISSIMO MOMENTO, PARTECIPO CON PROFONDA COMMOZIONE AL GRAVE LUTTO CHE HA COLPITO LA SUA FAMIGLIA. IL SUO CONSORTE, GENEROSAMENTE IMPEGNATO IN UNA MISSIONE DI GRANDE VALORE UMANITARIO, RIMARRA' PER SEMPRE NEL RICORDO DI CHI CREDE NELLA PACE E NELLA SOLIDARIETA' TRA I POPOLI. VOGLIA ACCOGLIERE L'ESPRESSIONE DELLE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE".
MILITARE CADUTO IN AFGHANISTAN: E' IL 1° MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULO

MILITARE ITALIANO UCCISO IN COMBATTIMENTO VICINO KABUL
Un militare italiano è stato ucciso e un altro è rimasto ferito quando sono stati sparati dei colpi contro la loro Task Force, che era impegnata in un’attività di tipo sanitario a sostegno della popolazione, riferisce una nota dello Stato Maggiore della Difesa. "Nel pomeriggio di oggi alle ore 15:00 locali (11:30 ora italiana) nella valle di Uzeebin nei pressi della località di Rudbar, nella zona di responsabilità italiana a circa 60 km della capitale Kabul, militari italiani della Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione, sono stati fatti segno di alcuni colpi di arma da fuoco portati da parte di elementi armati ostili a cui i militari italiani hanno risposto", dice la nota. "A seguito dello scontro è deceduto un militare italiano mentre un secondo risulta leggermente ferito", prosegue la nota, precisando che è in corso l’evacuazione medica presso l’ospedale militare francese a Camp Warehouse, a Kabul. Al momento non si hanno altri dettagli. "Il nostro militare era impegnato in una delle missioni caratteristiche che si fanno in Afghanistan, cioè quella di porre sotto controllo la ricostruzione della società civile", ha commentato il Presidente del Consiglio uscente, Romano Prodi, a margine di una commemorazione. "Purtroppo è stato colpito improvvisamente, proditoriamente, cioè non è stata una battaglia, è stato colpito mentre esercitava questa funzione. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi cari", ha aggiunto Prodi, precisando che quella in Afghanistan "è una missione che abbiamo deciso di portare avanti perché ha un obiettivo di lungo periodo". L’Italia ha circa 2200 militari in Afghanistan tra la zona di Kabul e la Regione Ovest, entrambe sotto responsabilità italiana.
ATTIVITA' UMANITARIA DEL REGIONAL COMMAND WEST

martedì 12 febbraio 2008
PASSAGIO DI CONSEGNE ALLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA

PRECIPITA F16 DELL'AERONAUTICA MILITARE: SALVO IL PILOTA

martedì 5 febbraio 2008
KABUL: RICOSTRUITO PONTE DAL CONTINGENTE ISAF ITALIANO

lunedì 4 febbraio 2008
PARTE IL PROGRAMMA ITALO-FRANCESE FREMM
Con la cerimonia di taglio della lamiera della prima fregata europea multi missione, avvenuto oggi 4 febbraio 2008 nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso (Sestri Levante - Genova), prende avvio il programma di cooperazione italo-francese FREMM, la più importante iniziativa congiunta finora attivata tra industrie europee della difesa nel settore navale. L’unità sarà contraddistinta da elevata flessibilità d’impiego, presenterà una lunghezza di 139 m, una larghezza di 19,7 m e un dislocamento a pieno carico di circa 5900 t. Potrà raggiungere una velocità superiore ai 27 nodi e l’equipaggio sarà di 145 marinai. Le navi del programma FREMM rappresenteranno lo stato dell’arte della difesa italiana ed europea nel Mediterraneo e sostituiranno le fregate della classe “Maestrale”, costruite negli anni Settanta. L’iniziativa vede la partecipazione in qualità di prime contractor per l’Italia di Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Finmeccanica) e per la Francia di Armaris (DCNS + Thales). Prevede la costruzione da parte delle rispettive industrie nazionali di 27 fregate di diversa configurazione per le due Marine, 17 per quella francese e 10 per quella italiana, con un impegno per le strutture produttive di Fincantieri che si proietta fino al 2020. Al programma italiano partecipa in misura rilevante Finmeccanica che, attraverso le sue industrie, fornisce il sistema di combattimento.
VELIVOLO C130 DELL'AERONAUTICA PRONTO AL DECOLLO PER EVACUARE GLI ITALIANI IN CIAD

venerdì 1 febbraio 2008
ELICOTTERI DELLA MARINA SOCCORRONO BAMBINO AFGANO
Mercoledì 30 gennaio, elicotteri della Marina Militare hanno soccorso e trasportato all'ospedale di Baghram, circa 60 KM a nord ovest di Kabul, un bambino afgano.Gli elicotteri, due AB212 della Task Force Pantera dislocata nell'area di Kabul, durante una missione di ricognizione a seguito di una chiamata lanciata da un reparto statunitense che operava nell'area sono intervenuti in soccorso di un bambino rinvenuto per strada che presentava ferite profonde al corpo.Uno dei due elicotteri ha effettuato un atterraggio in una zona impervia: prelevato il bambino e successivamente trasportato in ospedale per ricevere le prime cure.Grazie alla tempestività dell'intervento del nostro elicottero, si è potuto così evitare il peggioramento delle condizioni di salute del bambino.
PARTE L'ESERCITAZIONE MEDAL 08

mercoledì 30 gennaio 2008
DI PAOLA IN VISITA IN AFGHANISTAN

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